Il Covid Hospital di Boscotrecase diventa hub di riferimento per la cura con anticorpi monoclonali

Il Covid Hospital di Boscotrecase diventa hub di riferimento per la cura con anticorpi monoclonali

8 Marzo 2021 0 Di Luigi De Rosa

Boscotrecase – Il Covid Hospital all’ombra del Vesuvio sarà l’Hub di riferimento dell’Asl Na 3 Sud per la terapia con anticorpi monoclonali (mAb) come da disposizione regionale su comunicazione del direttore generale Gennaro Sosto e sanitario Gaetano D’Onofrio. L’hub prenderà in carica i candidabili, a questo tipo di terapia, di tutti i distretti sanitari, che dovranno essere positivi al virus, con età superiore ai 12 anni e non ospedalizzati o in ossigenoterapia, con sintomi di grado lieve moderato, e con un’età non superiore ai 65 anni. Gli anticorpi monoclonali (o MAb, dall’inglese Monoclonal Antibodies) sono particolari tipi di anticorpi, prodotti con tecniche di DNA ricombinante a partire da un unico tipo di cellula immunitaria. Più correttamente possono essere definiti come proteine omogenee ibride, ottenute da un singolo clone di linfocita ingegnerizzato. Gli anticorpi monoclonali possiedono un’affinità altamente specifica per un determinato tipo di antigene e si legano ad esso, consentendo in questo modo di ottenere una marcata risposta immunitaria nei confronti di quella tossina, proteina, mediatore chimico, cellula maligna o agente patogeno che costituisce il target della terapia. Gli effetti collaterali che possono manifestarsi durante la terapia a base di anticorpi monoclonali dipendono da molte variabili, quali il tipo di principio attivo scelto, la patologia che s’intende trattare, la coniugazione o meno dell’anticorpo con altri farmaci o isotopi radioattivi, le condizioni generali dei pazienti nei confronti dello stesso farmaco. Tuttavia, vi sono dei limiti che accomunano tutti i tipi di terapia a base di anticorpi monoclonali, indifferentemente dal tipo di principio attivo scelto. Più precisamente un elevato costo di produzione e la possibile risposta immunitaria che queste molecole potrebbero scatenare. Difatti, può accadere che l’organismo dei pazienti sviluppi egli stesso degli anticorpi atti a contrastare gli anticorpi monoclonali introdotti con la terapia, poiché li riconosce come agenti estranei, portando così all’inefficacia del trattamento.