Fine commissariamento, adesso bisogna accelerare

Fine commissariamento, adesso bisogna accelerare

20 Dicembre 2019 0 Di La Redazione

L’Aspat ha elaborato per entrambe le aree assistenziali (specialistica ambulatoriale e riabilitazione) proposte concrete e risolutive per risolvere le maggiori criticità del comparto.

 

“La Sanità Campana, dopo dieci anni di commissariamento governativo è uscita dal Piano di Rientro ed il Governatore De Luca, nella qualità di Presidente della Giunta Regionale, deve ora porsi necessariamente all’ascolto delle Categorie e degli stakeholders, portatori degli interessi legittimi di imprese, cittadini e malati”. È l’invito che l’Aspat – associazione di categoria rappresentativa della sanità privata accreditata territoriale – fa attraverso i vertici associativi: Pierpaolo Polizzi, Gambardella, Gambino e Lanzaro.

“In particolare – sottolineano dall’Aspat – sul fabbisogno e la continuità assistenziale, con riferimento all’adottato Dca 83 del 2019 e relativi provvedimenti collegati, la Regione ha l’opportunità di raggiungere, attraverso una nuova programmazione, l’obiettivo della riduzione significativa delle liste di attesa”.

“Vi sono – dicono dall’Associazione – le condizioni in ambito di assistenza specialistica ambulatoriale per una erogazione continuativa per tutto l’anno da parte dei Centri pubblici e privati accreditati, senza le ripetute interruzioni assistenziali causate dalla divisione del budget su base trimestrale”.

Altro punto nodale è quello e sui nuovi tetti di spesa e correlati contratti degli Erogatori accreditati.

“Dopo anni di motivate richieste delle Associazioni di Categoria finalmente la Regione Campania ha adottato – ricordano – un cambio di paradigma definendo il fabbisogno non più sulla base della previgente offerta (dato storico consolidato) ma sulla corretta ed articolata analisi dei bisogni rilevati dai territori provinciali.

Il Presidente De Luca è oggi consapevole che per garantire i Livelli essenziali di assistenza deve programmare un incremento di volumi prestazionali aggiuntivi a quelli erogati nel corso del 2018”.

“Le risorse finanziarie – rilanciano dall’Aspat –  a tal uopo utilizzabili esistono e sono state già accantonate in Bilancio”.

E, infine, la proposta per chiudere altra vicenda relativa alla voce ‘Accordo crediti pregressi in contenzioso con adozione di addendum contrattuale’.

“Per consentire all’intero Comparto socio-sanitario di ripartire è assolutamente necessario – dichiarano i dirigenti Aspat – realizzare le condizioni di uno STOP generalizzato al contenzioso legale che, come ben noto, in presenza di soccombenza della P.A., trasferisce ingenti debiti fuori bilancio all’attenzione della Corte dei Conti. Al tempo stesso operare per giungere ad una deflazione del contenzioso significa stabilizzare e normalizzare l’intero settore del privato accreditato. Come? Utilizzando lo strumento dei contratti integrativi quali addendum ai tetti di spesa del biennio 2018/19 e da quest’ultimi ripartire per superare l’attuale condizione di diffusa precarizzazione del Comparto”.