Edoardo Papa, la Pallavolo ai tempi del Covid

Edoardo Papa, la Pallavolo ai tempi del Covid

26 Gennaio 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

La Pallavolo durante la pandemia, la sua esperienza personale?

Lo sport attualmente sta vivendo un periodo di crisi dato oltre che dalla pandemia anche della gestione a tratti sbagliata della stessa. Premetto che non è facile combattere contro un nemico imprevedibile e ancora non del tutto compreso a fondo dalla comunità scientifica, ma dare delle linee guida come nel caso della pallavolo sulla disinfezione dei palloni la vedo come una cosa priva di senso poiché si sa nel volley quando si gioca ogni squadra deve effettuare fino ad un massimo di tre tocchi prima di mandare il pallone dall’ altra parte della rete e quindi quel pallone si impregna del sudore di qualsiasi giocatore che lo tocchi, fino a che il pallone non cada a terra, nel suolo dove il giocatore si è gettato il minuto prima. Adesso poi con la pandemia in corso fare un campionato è diventato impossibile sono 2 anni ormai che in inverno il covid si risveglia e partono sospensioni di partite e attualmente riuscire a recuperare i giocatori è un altro problema poiché se un giocatore è positivo tutta la squadra giustamente deve farsi il tampone e quel giocatore ben che gli vada dovrà farsi i suoi 7 giorni di quarantena a cui seguirà l’invalidità della visita medica che dovrà ripetere dopo il 10 giorno e ritornare così in palestra per recuperare la forma fisica.

Per quanto riguarda l’aspetto economico legato al mondo della pallavolo direi di stendere un velo pietoso.

Da sempre pallavolo e soldi non sono andati di pari passo ad eccezione delle squadre di vertice della superlega. Con l’assenza di pubblico e con le capienze ridotte molti sponsor hanno varato presso altri sport andando ad allargare una ferita già aperta. Quando ci fu nella stagione 2019/2020 la sospensione dei campionati al personale del mondo pallavolistico fu riconosciuto un sostegno mensile di 600€ giustificati codesti soldi dal fatto che “sono la cifra minima per permettere ad un atleta di fare una vita dignitosa”. Tralasciando attualmente come fa una persona a vivere con 600€, ciò che mi impressiona è che questa cifra neanche moltissimi giocatori, specialmente le riserve, di serie A2 li percepiscono e questo fa capire quanto di pallavolo purtroppo si fa difficoltà a vivere causando un mercato a ribasso dei giocatori. Non arriva più in serie A chi merita ma chi fa lo studente o chi economicamente ha già le spalle coperte e si accontenta di allenarsi mattina, pomeriggio e sera per una cifra irrisoria.

Ho visto bruciare tanti giovani perché essendoci carenza di giocatori vengono presi dalle categorie più alte per fare parte della rosa ma così facendo non riescono a farsi le ossa giocando e ad imparare quindi a stare in campo. Ringrazio la rubrica di sport e salute del quotidiano online per avermi scelto per questa intervista, mi sono soffermato a parlare della pallavolo vissuta ultimamente la quale la si vive con un’aria talvolta pesante ma in generale questo è uno sport che davvero merita l’apprezzamento da parte di giovani poiché ha bisogno di crescere e prendere sempre più popolarità poiché riesce a creare un ambiente familiare e a dare insegnamenti morali alle persone. Spero di aver fatto commenti costruttivi e ho esposto la mia visione che può essere più o meno condivisa e per chi vuole continuare a seguirmi nel mio cammino pallavolistico cercate Edoardo Papa su Facebook o edopapa98 su Instagram un saluto alla prossima!!!