Diritto all’oblio oncologico, raccolta firme per richiedere una legge che tuteli gli ex pazienti malati

Diritto all’oblio oncologico, raccolta firme per richiedere una legge che tuteli gli ex pazienti malati

3 Ottobre 2022 0 Di La Redazione

Ha superato le 100mila firme e le adesioni non accennano a fermarsi: la campagna per il Diritto all’oblio oncologico, lanciata da Fondazione Aiom (Associazione italiana oncologia medica) a gennaio, ha dato risultati definiti “eccezionali” e ha raggiunto l’obiettivo nella notte.

La petizione sarà consegnata al prossimo Presidente del Consiglio e al Presidente Mattarella per richiedere una legge in grado di tutelare gli ex pazienti oncologici.

Oggi, infatti, sono oltre un milione le persone guarite da un tumore in Italia: per molti di loro, però, la guarigione figura solo in cartella clinica, mentre a livello burocratico continuano a venire considerati malati, con discriminazioni nell’accesso a servizi come la stipula di assicurazioni e di mutui, difficoltà nei processi di adozione e di assunzione sul lavoro.

La norma permetterebbe all’Italia di seguire l’esempio virtuoso di Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda e Portogallo, che già tutelano i propri cittadini con una legge dedicata. I risultati sono stati presentati a Roma, in occasione della Giornata precongressuale dell’Aiom. Oggi, “grazie all’innovazione tecnologica e agli incredibili risultati della ricerca scientifica, sono 3,6 milioni le persone che vivono dopo una diagnosi di tumore – spiega Giordano Beretta, Presidente di Fondazione Aiom -. Per questo è diventato indispensabile permettere ai pazienti, soprattutto ai più giovani, di godere di una vita libera e completa dopo la fine delle cure. Molti di loro subiscono importanti discriminazioni, davanti alle quali non possiamo più chiudere gli occhi. Chiediamo ora al nuovo Parlamento una legge etica e di civiltà”.
    “I grandi progressi della ricerca ci permettono di regalare ai pazienti anche molti anni di vita – sottolinea Saverio Cinieri, Presidente Aiom -. Non possiamo più permettere che a causa di limiti burocratici la qualità di questo tempo venga ridotta. Chiediamo che, dopo 10 anni dal termine delle cure per i tumori dell’adulto e dopo 5 per quelli dell’età pediatrica, ci si possa ritenere guariti non solo a livello clinico ma anche per la società. Ora che le 100mila firme sono state raccolte, non ci resta che chiedere che la legge venga emanata”. 

“La prima camminata non competitiva per il Diritto all’oblio oncologico è stata realizzata per riunire fisicamente molti dei pazienti, ex malati, amici, familiari, caregiver e semplici sostenitori che hanno supportato la campagna – conclude Angela Toss, ricercatrice presso l’Unità di Genetica Oncologica dell’Università di Modena e membro del consiglio di amministrazione di Fondazione AIOM –. Il successo è stato incredibile e ci ha consentito di raggiungere l’obiettivo 100mila firme. Per questo organizzeremo una seconda camminata, il 23 di ottobre, al Parco della Resistenza di Modena. Si tratterà di un’occasione per conoscersi, condividere storie ed esperienze, trasmettere coraggio e mostrare in quanti siamo a richiedere una legge che tuteli gli ex pazienti.”