Diego Albanese: “Lo sport va inteso come un gioco in cui divertirsi”

Diego Albanese: “Lo sport va inteso come un gioco in cui divertirsi”

23 Marzo 2023 Off Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

“Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio.” (SIR WINSTON CHURCHILL)

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un calciatore di lungo corso: Diego Albanese.

La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?

Essendo una situazione nuova e del tutto sconosciuta, come tutti l’ho vissuta inizialmente nell’incertezza e nel timore; poi lentamente la parte emotiva ha fatto spazio a quella più realistica, fatta di sospensioni delle gare e modifiche delle abitudini sportive e della vita quotidiana. Attualmente e fortunatamente sembra che siamo ormai usciti dal tunnel.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?

Naturalmente anche il mio campionato ha subito un inevitabile stop dovuto al lockdown e quella stagione non ha avuto più seguito. Anche la ripresa è stata complicata tra divieti e prescrizioni, soprattutto per le categorie dilettantistiche, quelle che hanno più patito la critica situazione.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?

All’attività agonistica sono arrivato seguendo la mia innata passione per questo sport.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
La forza di volontà nella vita è il propellente principale e imprescindibile per il raggiungimento di ogni obiettivo, sportivo e non.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?

L’unico consiglio che mi sento di dare è che il calcio è il “gioco del calcio” e che come tale deve essere approcciato.