Da gennaio gli specialisti oncologi potranno prescrivere le ricette

Da gennaio gli specialisti oncologi potranno prescrivere le ricette

25 Dicembre 2022 Off Di Manto

In una lunga ed articolata intervista concessa all’emittente televisiva partenopea Televomero, Pina Tommasielli, medico di famiglia e consulente della Regione Campania, annuncia importanti novità sul fronte della prescrizione che il Legislatore, già da tempo, ha attribuito anche ai medici specialisti.

Il ragionamento della dottoressa Tommasiello parte da lontano e cioè dal Covid e dal progresso che esso ha prodotto nell’organizzazione sanitaria: la ricetta dematerializzata per cui il paziente riceve direttamente a casa, via posta elettronica, la ricetta con codice a barre. Una ricetta spendibile, con lo stesso sistema, in tutte le farmacie. “Noi, parlando come Regione – spiega la Tommasielli – abbiamo questa piattaforma digitale eccezionale che è Sinfonia e stiamo andando molto avanti verso il fascicolo elettronico che sarebbe veramente la soluzione di mille problemi, sia in termini di qualità delle cure che di efficientamento delle risorse. Chi pensa alla revoca del provvedimento è fuori dalla realtà, perché con pazienti che diventano  via via più anziani e relativa difficoltà a deambulare, per non parlare di un territorio sempre più sguarnito di medici di famiglia, la ricetta via email diventa preziosa per ritirare i farmaci”. Insomma quello di buono che il Covid ci ha portato va mantenuto.

A completare questo discorso l’annuncio della Tommasielli che, a partire dal 2 gennaio prossimo, i pazienti affetti da neoplasia potranno valersi direttamente della ricetta dei loro oncologi per le necessarie prescrizioni a fini diagnostici o di cura e bypassando così l’ulteriore tappa dal medico di famiglia.

“Si comincia con gli oncologi poi si andrà avanti con tutti gli altri specialisti – continua la Tommasielli – questo è un obiettivo che la Regione sta perseguendo e che, una volta raggiunto, consentirà di efficientare il sistema e contenere la spesa, evitando esami inutili e consentendoli a chi ne ha veramente bisogno”.

“Noi – chiude la dottoressa – non dobbiamo essere utilizzati come burocrati prescrittori e filtro ma come clinici e medici del territorio. Lo stesso vale per le prescrizioni a fini Inps”.