Covid e Natale, gli italiani corrono ai ripari: aumenta l’adesione al vaccino

Covid e Natale, gli italiani corrono ai ripari: aumenta l’adesione al vaccino

23 Dicembre 2023 Off Di La Redazione

Cresce, forse anche in vista delle feste natalizie, l’interesse degli italiani nei confronti della vaccinazione anti Covid.

Sotto l’albero anche quest’anno conviveranno il virus evoluto della pandemia e quello stagionale dell’influenza e per entrambi i casi sono in crescita. Chi si ammala di Covid, del resto, in oltre 4 casi su 5, ha contratto il virus attraverso il contatto prolungato (più di un’ora) con una persona positiva. Inoltre, nel 40% dei casi i contagi avvengono in famiglia, secondo uno studio coordinato dall’University of Oxford e pubblicato su Nature. Al 21 dicembre le dosi somministrate sono state in tutto un milione e 721.365, riferisce la dashboard sul sito del ministero della Salute. Dal 15 al 21 dicembre sono state infatti eseguite 232.803 vaccinazioni, con una forte crescita rispetto alla settimana precedente quando se ne contavano 186.083. E fra le regioni più impegnate c’e’ in testa la Lombardia con 481mila dosi somministrate, la Toscana con 234mila e l’Emilia Romagna a quota 241mila. Indietro il Sud dove il valore migliore è registrato in Puglia con oltre 82 mila dosi somministrate.

Crescono anche i casi di Covid-19. Nell’ultima settimana sono stati 60.556 gli italiani colpiti dall’infezione, con un’incidenza di 103 casi ogni 100 mila abitanti, in crescita di quasi il 10% rispetto alla settimana precedente, quando si attestava a 94 casi ogni 100 mila. E contemporaneamente sale anche l’indice di trasmissibilità (Rt) passato da 0,80 della scorsa settimana a 0,96 di quella attuale, rimanendo comunque sotto la soglie epidemica, secondo l’ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità. Dal rapporto intanto non emergono elementi di preoccupazione per quanto riguarda i ricoveri: è stabile il tasso di occupazione dei posti letto in area medica (11,8% rispetto all’11,9 della settimana precedente), mentre cresce leggermente l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva (al 3,1% rispetto al 2,7%).

Tra le varianti è in forte crescita JN.1, designata come variante di interesse dall’Oms nei giorni scorsi. “I dati confermano una sostanziale stabilizzazione della curva epidemica e che, soprattutto nelle Regioni che hanno promosso maggiormente la campagna di vaccinazione e di protezione dei fragili, l’andamento è in diminuzione” spiega il direttore generale della Prevenzione Sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia. Anche il matematico Giovanni Sebastiani dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche, rileva segnali incoraggianti in diverse regioni in cui la crescita dei ricoveri ordinari e in quelli di terapia intensiva si è interrotta ed è in stasi o in decrescita.

Le Regioni nel frattempo stanno andando avanti con Open Day per dare una spinta ulteriore alla campagna vaccinale. Fra questi domani a Roma, il 27 in Umbria, il 29 dicembre in Trentino, il 4 gennaio in Sardegna.

Intanto continua a salire la curva dell’influenza. A pochi giorni dalle feste che vedranno le grandi e tradizionali riunioni familiari con un rischio maggiore di contagio, la stagione influenzale ha subito un’accelerazione: nell’ultima settimana 883 mila italiani sono stati messi a letto da virus respiratori, il 25% in più rispetto alla scorsa settimana, quando erano stati 702 mila. Tra i virus, cresce il ruolo di quelli influenzali che oggi sono responsabili del 22% delle infezioni. “Questo conferma l’importanza della vaccinazione di anziani, persone con malattie croniche o comunque fragili, i più esposti a conseguenze gravi di malattia. Raccomandiamo prudenza quando si incontrano persone anziane o con fragilità nei luoghi chiusi. Chi ha sintomi respiratori, come raffreddore e tosse, è opportuno non esponga gli altri al contagio”, spiega Anna Teresa Palamara, a capo del dipartimento Malattie Infettive dell’Iss.