Covid-19, gli asintomatici possono trasmettere il virus?

Covid-19, gli asintomatici possono trasmettere il virus?

10 Giugno 2020 0 Di La Redazione

Pare essere un evento poco probabile ma bisogna comunque tenere alta la guardia. I pareri dei medici a riguardo, infatti, sono discordanti.

 

Covid-19 e contagi. “È molto raro che una persona asintomatica possa trasmettere il Coronavirus”. A dichiararlo è la dottoressa Maria Van Kerkhove (in foto), capo del team tecnico anti-Covid-19 dell’Oms durante il briefing di ieri dell’Agenzia dell’Onu secondo quanto riportato dalla Cnn. E ha spiegato che analizzando i dati di diversi Paesi che stanno seguendo “casi asintomatici” è emerso che questi non “hanno trasmesso il virus”. Una delle ragioni della rarità della trasmissione del virus da parte degli asintomatici potrebbe essere che hanno sviluppato una forma molto leggera della malattia e quindi le eventuali goccioline prodotte da starnuti o tosse o semplicemente parlando non sono abbastanza infette. È comunque una domanda ancora aperta, ha sottolineato Van Kherkhove precisando che l’Oms “continua a raccogliere dati e ad analizzarli per rispondere davvero a questa domanda”.

I pareri degli esperti sul contagio da parte degli asintomatici non sono però concordi. Proprio oggi Pierluigi Lopalco, docente di Igiene all’università di Pisa e coordinatore della gestione dell’emergenza Covid in Puglia ha affermato: “Il virus rimane per molto tempo nei portatori e catene di contagio subdole fatte da asintomatici si possono propagare in modo silente ed entrare negli ospedali”, come si è visto nel caso dell’Irccs San Raffaele Pisana di Roma, dove il 4 giugno è stato identificato un nuovo cluster di contagi ora arrivato a 37 casi.

Questo mostra, ha aggiunto l’epidemiologo, che “dobbiamo innanzitutto tenere in sicurezza ospedali e Rsa, dove ci sono persone più fragili” e il coronavirus si diffonde più facilmente. “Se riusciamo a fare questo, una circolazione silente del virus nella popolazione non crea particolari danni al sistema sanitario. Perché se abbiamo un focolaio circoscritto come quello del San Raffaele, ce ne accorgiamo in tempo e il problema è risolvibile”.