Coronavirus, la San Michele una risposta alla fame di struttura

Coronavirus, la San Michele una risposta alla fame di struttura

25 Marzo 2020 0 Di Gaetano Milone

Nell’area sorrentina potrebbe rappresentare la soluzione più immediata per ospitare pazienti che sono risultati colpiti dall’affezione virale causata dal Covid-19.

 

Fummo buoni profeti, giorni fa, ad auspicare la riapertura della Clinica San Michele di Piano di Sorrento, con uno stabile in perfette condizioni ma chiuso da anni per mancanza di convenzionamento da parte della Regione Campania.

In questi giorni la mancanza di strutture ove ospitare presunti contagiati – i due ospedali di Sorrento e Vico Equense ricevono con difficoltà ricoverati per Coronavirus – ha posto all’ordine del giorno degli amministratori della penisola sorrentina la necessità di richiederne l’apertura straordinaria in soccorso della sanità pubblica.

“La richiesta del sindaco di Piano di Sorrento, Vincenzo Iaccarino, di riapertura della nostra clinica in questo momento di emergenza – ha spiegato il dottor Franco Cirillo, proprietario dell’immobile – è stato subito da noi accolto con totale e gratuita disponibilità. I posti letto disponibili a malati positivi o in via di guarigione da Coronavirus vanno dagli attuali quaranta ai sessanta. Resta da allestire il reparto radiologia (Tac) e tutto quanto occorre ad una normale degenza”. “Siamo in attesa dell’Ok della Regione. In meno di un mese la clinica potrebbe riaprire i battenti”.

Buon senso, disponibilità totale da parte di imprenditori sanitari (la famiglia del dottor Cirillo è proprietaria di cliniche private sul territorio regionale), in un momento di necessità. “Fate presto”, titolava una pagina del Mattino all’indomani del terremoto del novembre 1980. Facciamo nostro quell’Sos, per offrire ai nostri sfortunati contagiati un ricovero sicuro, vicino casa e tra mura amiche.