Coronavirus, figli e figliastri

Coronavirus, figli e figliastri

11 Aprile 2020 0 Di Al. Ma.

Sospesa l’attività di Villa delle Magnolie per la sanificazione degli ambienti a seguito dell’individuazione di quattro positivi già trasferiti a Maddaloni.

 

 Non è nostra intenzione entrare nel merito di provvedimenti che, almeno sulla carta, sembrano improntati all’esigenza di garantire il bene della salute. Certo sorprende il diverso metro di valutazione adottato dal sindaco di Eboli e quello di Castel Morrone. Il primo, una volta scoperta la positività di alcuni pazienti all’interno della struttura riabilitativa Campo Longo Hospital ha provveduto a definire la chiusura temporanea del reparto “incriminato” e a procedere con l’Asl ad effettuare i doverosi controlli a tappeto. Il secondo, sulla presenza di quattro casi accertati nel reparto di neurologia della clinica riabilitativa Villa delle Magnolie, ha provveduto a chiudere l’intera struttura. O qualche cosa ci sfugge o siamo in presenza di vicende analoghe che trovano diverse soluzioni. È azzardato parlare di due pesi e di due misure?

Getta acqua sul fuoco delle polemiche il direttore generale dell’azienda sanitaria locale di Caserta Ferdinando Russo: “Si tratta di un provvedimento che sospende l’attività solo per il tempo strettamente necessario alla sanificazione degli ambienti ed alla verifica, attraverso i tamponi, della negatività del personale dipendente per consentire il ripristino delle normali condizioni di sicurezza”.

Una questione di pochi giorni par di capire, risultato dei tamponi permettendo. Anche se il responso dei test processati sinora ha dato risultato negativo.

Intanto la clinica, dal canto suo, fa una considerazione: “Qualora la chiusura della Struttura fosse utile ad eliminare il pericolo di contagio per i cittadini di Castel Morrone, saremmo ben lieti di questo. Riteniamo invece che il provvedimento  di sospensione temporanea delle attività sanitarie della Struttura  emesso dal  Sindaco e ampiamente pubblicizzato sui social, è inutile e dannoso in quanto, non solo mette in cattiva luce un’attività  sanitaria riconosciuta come un’eccellenza nel panorama della sanità provinciale e regionale e di riflesso anche per Castel Morrone, ma  non elimina lo stato di pericolo (il virus gira per Castel Morrone indipendentemente da Villa delle Magnolie) e ancor di più lede il diritto alla salute di tutti i pazienti, ricoverati e in attesa di ricovero, che da un momento all’altro si sono visti negare il loro sacrosanto diritto alla salute (costituzionalmente riconosciuto).

Ben si poteva, in un’ottica di giusto contemperamento degli interessi, chiudere il reparto dedicato alla riabilitazione neurologica (procedura già prevista dalla Struttura per le operazioni di sanificazione e disinfezione) e consentire la prosecuzione delle attività nei restanti reparti ubicati in edifici autonomi (in un momento di emergenza sanitaria in cui vi è la necessità di reperire strutture sanitarie e non di chiuderle).