Campania, appalti sospetti

Campania, appalti sospetti

23 Agosto 2020 0 Di La Redazione

La Regione rispedisce al mittente le accuse di poca trasparenza relativamente alle procedure portate avanti durante le gare d’appalto in epoca Covid.

 

È del tutto falsa la lettura che alcuni hanno voluto dare ai dati raccolti dall’Anac, che sono ovviamente desunti in maniera massiva ed asetticamente dalle piattaforme nazionali delle procedure di gara pubbliche. Nel caso specifico, l’analisi registra le procedure di evidenza pubblica così come tracciate dai sistemi informativi nazionali, che nel caso della Campania, a differenza di altre regioni, sono state tutte delegate alla centrale regionale d’acquisto e monitorate dall’Anac. Peraltro, molti dei CIG (codice identificativo di gara) inizialmente assegnati sono stati poi cancellati dalla centrale regionale di acquisto, in quanto relativi a procedure che non si sono mai perfezionate. A ciò si aggiunga, pure, che non tutti gli importi aggiudicati negli accordi quadro si concretizzano poi in veri e propri acquisti, ma ci si assicura la disponibilità del fornitore per un determinato arco temporale. Manca inoltre nell’analisi, e soprattutto nella lettura che si è voluta dare artatamente, il dettaglio della distribuzione degli acquisti che per molte regioni sono stati effettuati direttamente dalla centrale nazionale, e solo in quota parte per la Campania. Con numeri alla mano, è assolutamente fuorviante affermare che la Campania ha speso più di altre regioni. Anzi, anche in considerazione del numero degli abitanti e del numero inferiore di pazienti positivi, è preceduta in questa “classifica” da molte altre regioni.