“Al di qua del faro” per superare il diabete

“Al di qua del faro” per superare il diabete

11 Marzo 2021 0 Di M.M.

Continua l’attività di screening all’associazione malati di diabete (Asdim) di Benevento, guidata da Annio Rossi. L’organizzazione conta oltre 4000 iscritti, 800 dei quali sanniti. Nelle scorse ore, nel rispetto di un programma di assistenza avviato nello scorso gennaio, altri 50 pazienti sono stati sottoposti ad uno scrupoloso check-up al fine di definire un quadro clinico completo sul loro stato di salute.

 

Un impegno – neanche a dirlo – tutto fondato sul volontariato di medici e specialisti, che prestano la loro preziosissima opera a titolo del tutto gratuito. Nell’ultima seduta, a “condurre le operazioni” sono stati due medici: Stefania Pellino e Carlo Rinaldi: biologa e nutrizionista la prima; endocrinologo e specialista delle malattie del ricambio, consulente del “Fatebenefratelli”, il secondo.

“Sono ben lieto – spiega Rinaldi – di questa opportunità offertami di mettermi a disposizione di persone affette da una patologia così subdola come il diabete. Sono io che ringrazio Annio per avermela proposta”. Nato da un incontro casuale con Rossi, il professionista non ha avuto un attimo di esitazione nel rendersi disponibile per essere accanto ai diabetici, “dal momento – aggiunge – che sono rimasto subito colpito e convinto dalla validità, sotto ogni profilo, del suo impegno nel sociale”. “Quella di Rossi e della sua associazione – sottolinea a sua volta Pellino – è una presenza meritoria; contribuisce a garantire un’assistenza funzionale nella lotta ad un male a dir poco terribile”. I due professionisti evidenziano, in particolare, un aspetto fondamentale del ruolo svolto dall’AsdiM. Così come è stata impostata questa iniziativa, si pone mano – a loro giudizio – ad una attività essenziale, indispensabile quale è quella della prevenzione. “La diagnosi – avverte Pellino – a volte arriva in ritardo.

Con l’assistenza immaginata e pianificata da Rossi, si contribuisce a scoprire al momento giusto l’insorgere del male. E’ una questione dunque di tempi, che sono poi decisivi nella cura”. Più in generale, Rinaldi auspica che il ruolo dell’associazione possa ampliarsi sempre di più anche in considerazione del fatto che “in Campania il tasso di incidenza dei malati di diabete è molto, troppo alto; drammatica – avverte – è la percentuale dei bambini campani colpiti: è la più alta in Italia”. E’ appena il caso di sottolineare che sono pronti a continuare la loro attività di consulenza. “Questa iniziativa – sollecita Rinaldi – va senz’altro ripetuta e consolidata. Perché? Per la semplice ragione che un italiano su 5 è diabetico e non lo sa. Va dunque potenziata l’indagine preventiva; siamo pronti a dare il nostro contributo senza riserve”.