Medico di Famiglia, il “ricatto prescrittivo” del paziente

Medico di Famiglia, il “ricatto prescrittivo” del paziente

8 Gennaio 2023 Off Di Salvatore Caiazza*
Sarò impopolare, ma dico la mia:
Il fatto che la medicina territoriale non sia funzionale, ammettiamolo, è VERO.
Il fatto reale non è che i medici di famiglia lavorano poco, ma lavorano senza poi effettuare reale tutela della Salute, poiché, per come è costituito il loro contratto, si tende più ad “accontentare” il paziente, piuttosto che a curarlo sul serio.
Mi spiego: un paziente che chiede insistentemente un antibiotico inappropriato, in quanti medici non glielo prescrivono?
Un paziente che chiede l’impegnativa di una visita specialistica, anche quando tale visita è completamente inutile, in quanti medici di medicina generale sono disposti a negarla?
Un certificato omesso o rifiutato da un medico ospedaliero o uno specialista convenzionato, in quanti sono disposti a rimandare il paziente indietro?
Tutto ciò rende il lavoro di ore dei medici di famiglia poco funzionale alla tutela della Salute dei Cittadini.
Sarebbe funzionale avere la garanzia di poter lavorare in scienza e coscienza senza alcun tipo di condizionamento da parte di chi proprio deve usufruire del lavoro del medico.
A differenza dei medici specialisti ambulatoriali convenzionati ASL, che hanno liste d’attesa infinite, ma poi fanno pochissime visite al giorno. E non emettono neanche le ricette del Sistema Sanitario Nazionale, contribuendo ad intasare ancora di più il sistema, sballottando il paziente nello studio del medico di famiglia, che deve spendere il proprio tempo anche per ricopiare le ricette di un altro medico; mi sia consentito: uno schifo tutto italiano, in particolar modo CAMPANO!
Questa è la cruda realtà. Chi la nega, o ha turbe psichiatriche di percezione del reale, oppure è in cattiva fede, mentendo, sapendo di mentire.
*Vice Segretario Vicario FIMMG Napoli Asl Napoli 2 Nord