Valentina Calandrelli: “Noi donne dobbiamo lavorare il doppio per affermarci”

Valentina Calandrelli: “Noi donne dobbiamo lavorare il doppio per affermarci”

17 Dicembre 2021 0 Di Pasquale Maria Sansone

Da pochi giorni Stephen Curry ha riscritto la storia, diventando il miglior realizzatore da 3 punti di sempre. È considerato l’artefice del cambiamento – positivo o negativo dipende dai punti di vista- della NBA e un po’ di tutto il basket in generale che si sta “spostando” nel gioco sempre più fuori dal pitturato e lontano da canestro che cerca la realizzazione principalmente nel tiro da 3 punti.

Oggi parliamo di Pallacanestro, Covid e salute con una valida rappresentante di questo sport: Valentina Calandrelli.

 

Come ha vissuto e come vive la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?

Credo che in ogni cosa ci voglia equilibrio e coscienza critica, in questo momento storico di grande crisi bisogna avere grande equilibrio sotto tutti i punti di vista, altrimenti si rischia di essere poco lucidi. In verità non è la paura che mi attanaglia ma tendo ad avere prudenza per non abbassare la guardia su una problematica reale, ma che va affrontata senza vivere nel terrore, il non cadere in estremismi e restare centrati credo sia necessario.

 

 

 

Quanti danni hanno causato allo Sport in generale ed al Basket in particolare le indiscriminate chiusure della prima ora e la confusa gestione politica?

Lo Sport in Italia, tranne per pochi eletti, non ha mai vissuto un esistenza “facile”,  sicuramente questa situazione ha da un lato messo ancora in ginocchio lo sport credo soprattutto a livello giovanile e di categorie più basse, visto che da sempre le asd si  bercamenano tra mille difficoltà, ma dall’altro forse ha dato la possibilità di far rilevare quanta gente lavora nel mondo dello sport a livello di professione. Peccato che però il percorso della riforma non abbia avuto seguito sostanziale. Su chiusure ed aperture credo che ognuno abbia le proprie competenze e conseguenti responsabilità sulla gestione di una problematica che in ogni caso è stata assolutamente improvvisa, imprevedibile e nuova. Tuttavia il lavoro sportivo ha troppe poche tutele, In Italia esiste una legge troppo discriminatoria che va a regolamentare il lavoro sportivo, tra ciò che è considerato professionistico e ciò che è considerato dilettantistico, tra ciò che è sport maschile e sport femminile.

Quanto valore attribuisce al binomio Sport-Salute, ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento ed il mantenimento del benessere psicofisico?

Io credo che lo sport sia prevenzione per il corpo e per la mente, oltre ad avere un grande valore aggregante, inclusivo e di socializzazione soprattutto per le nuove generazioni. Lo sport, inoltre, sviluppa autonomia, autoresponsabilità ed autoesigenza e anche consapevolezza, insegna la lealtà e a confrontarsi, insegna ad accettare una negazione(es. la sconfitta) e a reagire ad essa in modo positivo. Insomma ti insegna a vivere!

Cosa le ha dato il Basket in termini di crescita personale, sociale e professionale?

La pallacanestro ha avuto un grande impatto nella mia vita, ponendomi anche di fronte ad un bivio importante della mia vita sull’aspetto professionale. Io ho iniziato a praticare sport a 4 anni e ho concluso il basket giocato a 32. Ho instaurato molteplici relazioni interpersonali, alcuni che hanno dato inizio ad amicizie importanti e che oggi sono punti di riferimento per me, ho incontrato anche persone che non si sono comportate correttamente ma questa è la vita, non puoi piacere a tutti, ma ognuno di queste persone nel bene e nel male mi hanno insegnato qualcosa!! Tuttavia io credo che le donne devono lavorare molto di più per affermarsi, basta vedere quante allenatrici siedono in panchine o che hanno seduto negli ultimi anni su una panchina di un campionato nazionale, e quante fuori sede, sia come primo allenatore che come assistente. Per me il Basket è il mio compagno di vita, mi ha insegnato a prendermi cura di me, di alzarsi ogni giorno e fare con amore quello che faccio, mi ha insegnato ad avere le spalle larghe nelle difficoltà e a non scendere a compromessi a discapito dei miei principi, mi ha insegnato la tolleranza e ad avere pazienza nella vita e ad analizzare una situazione da diversi punti di vita.