Umberto Gramazio, spero che ogni bambino e ragazzo si nutra di sport

Umberto Gramazio, spero che ogni bambino e ragazzo si nutra di sport

19 Maggio 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

L’attività sportiva è poliforme e ambivalente, è liberazione di energie psicofisiche latenti, è luogo di incontro ma anche di scontro.

Lo sport deve concorrere alla formazione di una personalità armonica ed equilibrata, che pone le basi per un’apertura a valori più alti quali la cultura, la partecipazione sociale e la ricerca di significati che vanno oltre gli aspetti materiali della vita.

Al di là dei risultati conseguiti o dei gesti tecnici in sé, non siamo abituati a guardare lo sport dal punto di visto educativo e renderci conto di quanti siano i servizi e i messaggi che questo offre alla persona.

 

Quali sono questi messaggi?

  • imparare a giocare divertendosi;
  • infondere la sensazione di efficacia, di sentirci capaci, di far crescere le proprie abilità;
  • migliorare la propria autostima;
  • partecipare, collaborare e giocare assieme (senso di appartenenza, amicizia, spirito di squadra e integrazione sociale);
  • imparare a vincere e a perdere senza esaltazioni o drammi (riconoscimento del merito);
  • apprezzare il “fare fatica”, rispettare la disciplina, soffrire, allenarsi assieme per raggiungere un obiettivo;
  • rispettare gli impegni presi (allenamenti, partite);
  • rispettare le regole, i compagni, gli avversari, l’arbitro, il pubblico (lealtà e fair-play).

Oggi parliamo dello Sport in tempo di Covid con un valente Istruttore di minibasket.

Umberto Gramazio, 26 anni, laurea magistrale in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate.

Ha iniziato a giocare a Basket all’età di 8 anni (mio numero di maglia) e ad oggi milita nel campionato di C gold pugliese.

 Istruttore di minibasket (qualifica ricevuta 9 anni fa) e un allenatore di base (qualifica ricevuta 3 anni fa).

In questo anno difficile, causa covid, ha ricevuto la mia prima supplenza come insegnante di scienze motorie in una scuola media.

Come è possibile evincere da questa breve introduzione, lo sport è la sua vita.

Come ha vissuto e vive Umberto Gramazio la paura della pandemia ed il disagio legato alle indispensabili misure restrittive?

Per descrivere il momento legato al primo lockdown, causa pandemia, mi vengono in mente due parole, paura e riflessione. La prima legata al ricordo di quei giorni frenetici dovuti alla non conoscenza della situazione; ricordo, ad esempio, di aver disputato l’ultima partita contro Monteroni, il 5 Marzo, qualche giorno prima dell’annuncio del lockdown; giocammo quella partita, dopo tante indecisioni sul disputare o meno quella gara, a porte chiuse, con una paura assurda, perché non si capiva ancora bene cosa ci stesse capitando e se fosse giusto o meno disputare quella partita.

La seconda parola è legata al lockdown, poiché mi ha fatto riflettere tantissimo, ricordandomi di quanto sia importante ogni semplice gesto di vita quotidiana, di quanto è importante vivere ogni secondo della nostra vita, di quanto siano importanti i rapporti interpersonali ed infine, ma non per importanza, la riscoperta del valore inestimabile della famiglia. Una lezione importante e da non dimenticare una volta liberi da questo virus.

Quanti danni hanno arrecato al Basket la pandemia, la clausura forzata e la confusa gestione politica?

Non entro nel merito di decisioni prese e da prendere da parte della politica e della federazione, spetta ad altre figure parlare di queste problematiche; credo, invece, sia doveroso porre l’attenzione su coloro che ne hanno e ne risentono di più di questo difficile momento, ovvero i nostri giovani atleti. In questo anno i ragazzi non hanno vissuto di sport, inoltre sono stati costretti a seguire le lezioni scolastiche davanti ad un pc per ore e ore, quindi privati della routine scolastica, un meccanismo importante che permette ai giovani di organizzarsi. Sono stati privati delle relazioni interpersonali, fondamenti nell’età pre e adolescenziale, con conseguente aumento all’isolamento, con il rinchiudersi in camera e passare ore su internet che ne è divenuto un’abitudine, questo comporterà anche un aumento dei livelli di sedentarietà, condizione dannosa per il nostro corpo. Il discorso è molto ampio sui danni che ha creato questa situazione.

Quando torneranno a fare basket o a fare sport in generale, avremo un ruolo molto importante da svolgere con questi ragazzi che, si spera, torneranno alla vita di tutti i giorni.

È a questo che serve lo sport: a farti arrabbiare nel posto giusto, a prenderti rivincite, a capovolgere quel misto di sentimenti neri che hai dentro quando sei adolescente e non hai ancora mezzi per farti valere. Orgoglio e ribellione. (Nadia Comăneci).  Cosa Le hanno dato in termini di crescita personale, sociale e professionale l’attività sportiva in generale ed il basket in particolare?

 Il basket mi ha formato prima come persona e poi come giocatore. Grazie allo sport si diviene capaci di prendere decisioni, diventa più semplice il confronto con gli altri, si diviene capaci di mettersi in gioco, si accetta il confronto con gli altri. Lo sport ti prepara alla vita.

Tutto quello che ho appena menzionato mi ha sempre aiutato, nel percorso universitario, a scuola, nei diversi corsi affrontati, grazie allo sport, il basket nel mio caso, ho sempre avuto una marcia in più. Inoltre, grazie al basket, ho conosciuto tante persone importanti della mia vita. Spero che ogni bambino e ragazzo si nutra di sport perché non esiste cosa più bella e pulita.