UIL Fpl, stop alle aggressioni al personale sanitario 

UIL Fpl, stop alle aggressioni al personale sanitario 

10 Luglio 2023 Off Di Ciro Chietti*
È solo di pochi giorni fa la notizia dell’ultima aggressione perpetrata ai danni di un medico del P.O. di Frattamaggiore e stamattina un’altra brutale violenza contro una guardia giurata del nosocomio Puteolano.  
La UIL intende continuare a sostenere una battaglia di legalità e di civiltà che riporti al centro di un sistema di tutela l’operatore sanitario.
Sono all’ordine del giorno le aggressioni fisiche e verbali rivolte a medici, infermieri ed operatori sanitari. Un bollettino di guerra ormai. Questo negli ospedali, soprattutto nei pronto soccorso , dove si registrano i casi più gravi, ma anche nei reparti di degenza, ambulatori.
Il periodo del Covid ci ha sprofondati in un ambiente devastato dal punto di vista culturale oltre che psicologico ed economico.
In questo momento critico per la Sanità, che deve affrontare gravi carenze di personale ed abbandoni , il fenomeno contribuisce ad allontanare i Professionisti, soprattutto dei pronto soccorso e guardie mediche , ai quali invece dovrebbero essere garantite in primis incolumità, serenità e sicurezza per affrontare il proprio lavoro. 
Gli operatori sanitari sono quelli col più alto tasso di assenza dal lavoro a causa di violenze. Questo correla con un alto rischio di danni psichici e di burnout.
Nel 2020 il Parlamento ha approvato una legge che prevede pene più severe per chiunque causi lesioni personali gravi o gravissime a chi esercita una professione sanitaria. Una circostanza aggravante a cui si accompagna la perseguibilità d’ufficio, senza quindi necessità della denuncia. Ma ciò non sembra essere sufficiente, anche perché largamente ignorato dalla controparte. Si avanzano così proposte di prevedere la presenza delle Forze dell’Ordine ed eventualmente anche dell’esercito negli ospedali e zone a maggior rischio , aumento dei sistemi di sorveglianza, riorganizzazione delle Guardie Mediche, miglioramento dell’accoglienza e della comunicazione nei presidi sanitari.
Sono interventi che possono essere utili ma non risolutivi se isolati o non accompagnati dalla riorganizzazione di tutto il sistema della presa in cura del paziente, che necessita di investimenti economici , professionali e umani ingenti. 
C’e anche una battaglia culturale da sostenere : cultura del rispetto per i Professionisti che operano al servizio della comunità, conoscenza e certezza della pena per i casi di violenza . Bisogna recuperare il rapporto di fiducia medico-paziente che si è incrinato negli anni ,nella consapevolezza che i cittadini/ pazienti insieme ai medici sono vittime delle inefficienze del Sistema Sanitario.
Il problema va soprattutto prevenuto , perché in molti casi la violenza è scatenata da disagio ,frustrazione , rabbia ,impotenza , estenuanti attese per ricevere necessarie prestazioni sanitarie, carenza di informazioni.
#laUILdallapartedeiprofessionistidellasalute#