Smi: per banali stati febbrili non intasate gli ospedali

Smi: per banali stati febbrili non intasate gli ospedali

26 Febbraio 2019 0 Di La Redazione

Se I nosocomi di Napoli città piangono, i medici della continuità assistenziali non ridono. Il rimedio “pronto soccorso” potrebbe rivelarsi peggiore del male.

In una nota. il Sindacato dei medici Italiani Smi della Asl Napoli 1 centro sottolinea il nuovo picco di interventi effettuati dalla continuità assistenziale della Asl napoli 1 centro nell’ultimo fine settimana a causa delle variazioni climatiche che hanno determinato un aumento delle sindromi influenzali. L’appello del sindacato medico raccomanda di:”Non intasare i pronto soccorso per codici di bassa gravità per i quali  ci si può rivolgere al proprio medico di base oppure alla continuità assistenziale(ex guardia medica)

Molti presidi tra cui Stella, San Carlo Arena, Piazza Nazionale, Ponticelli,Scampia Secondigliano, Soccavo sono stati letteralmente presi d’assalto prevalentemente da genitori con  bambini ed anziani. Infatti – dichiara il segretario aziendale Smi, Ernesto Esposito – moltissime le visite domiciliari per le quali abbiamo registrato oltre 100 interventi per turno in ogni presidio tra sabato e domenica, comprensivi di visite ambulatoriali e domiciliari. Ben 142 i bambini visitati nella continuità assistenziale dell’.Annunziata”.

Nell’ultimo fine settimana inoltre sono stati richiesti dalla centrale operativa del 118 oltre ai normali interventi di continuità assistenziale, regolarmente  trasmessi da centrale, anche interventi in  supporto ad ambulanze non medicalizzate in pazienti cronici da non ospedalizzare .

Ȅ necessario – sottolinea Rino Bassano responsabile 118 Umus-Smi – potenziare i servizi territoriali h 24 della continuità assistenziale, dotandoli di supporto informatico da collegare alla rete delle Aft della medicina generale ed al sistema informatico aziendale, in modo da poter fornire all’utente una scheda informatica comprensiva di tutti i dati sulla prestazione fornita  e relative prescrizioni dematerializzate. Bisogna lavorare infine per dotare le Asl di una centrale di ascolto della continuità assistenziale con un numero telefonico unico (diverso dal 118)gestita da medici di continuità assistenziale come già esiste in molte altre  regioni Italiane con enormi vantaggi.