Sant’Agnello, nella chiesa di San Giuseppe si ricorda la tragedia della Marina d’Aequa

Sant’Agnello, nella chiesa di San Giuseppe si ricorda la tragedia della Marina d’Aequa

29 Dicembre 2023 Off Di Miriam Perfetto

Oggi 29 dicembre alle ore 18,00, a Sant’Agnello, nella Chiesa di San Giuseppe sarà celebrata la funzione liturgica, presieduta dall’ Arcivescovo monsignor Francesco Alfano, in occasione dell’anniversario della “Marina d’Aequa”. La nave dell’Italmare alle ore 17.55 del 29 dicembre del 1981, in meno di un minuto, fu trascinata in fondo al mare, 30 le vittime, le cui salme non sono state mai ritrovate. Letale fu una falla nella stiva da cui partì un SOS: “Falla nella stiva numero uno, imbarchiamo acqua. Rischiamo di affondare.” Inutili i soccorsi, il mare non dava nessuna possibilità di intervento. Di questi martiri del mare ben 21 appartenevano alla penisola sorrentina, 12 erano di Meta, 5 di Piano di Sorrento, 2 di Sorrento, 2 di Massa Lubrense; tre di Procida, 5 di Torre del Greco ed un cileno di Santiago del Cile.

Vincenzo Astarita, direttore di macchine, Presidente nazionale dell’ APCM, Associazione Professionale Capitani Marittimi, ora in pensione, Delegato laico della “Stella Maris” Arcidiocesi di Sorrento Castellammare di Stabia, ci racconta che “Don Angelo Castellano, parroco di Seiano, istituì questa funzione liturgica che fu organizzata dalla Confraternita del Sacro Cuore di Maria e Giuseppe e ogni anno per non dimenticare si ci riunisce  in preghiera guidati dalla luce della nostra Madre Celeste, la “Stella Maris”. Come ogni 29 dicembre, ci dice Vincenzo Astarita, “invito autorità, colleghi marittimi, seguaci simpatizzanti dell’Apostolato del mare e fedeli tutti all’appuntamento annuale. Quest’anno voglio focalizzare l’attenzione sui “Migrantes”, categoria a cui appartengono tutti coloro che migrano per lavoro o in cerca di una terra migliore lontano dalle proprie origini.
Sono sempre più numerosi quelli che per sfuggire a guerre, sommosse, fame estrema, da ogni parte del mondo, ma sopratutto dalle terre africane, si affidano a trafficanti senza scrupoli nella speranza di approdare in terre ospitali e, talvolta, purtroppo sempre più spesso affondano, con i loro barconi, a poche centinaia di metri dall’agognata riva, pagando con la loro vita, il sogno di vivere in condizioni meno indecorose…
Il mio quest’anno, vuole essere un invito alla riflessione, infatti non voglio assolutamente prendere in considerazione le “colpe” riguardo l’estrema indigenza del popolo africano, esse certamente andrebbero addebitate per intero ai nuovi padroni, a coloro che hanno costruito e costruiscono la loro potenza economica appropriandosi delle ricchezze del sottosuolo africano: diamanti, oro, cobalto….Oggi come ogni anno desidero solo ricordare per non dimenticare…
La tragedia della Marina d’Aequa è motivo per fare memoria di tutte le tragedie del mare ma anche e sopratutto deve essere occasione di preghiera rivolta con fede alla “STELLA MARIS” affinchè nemmeno una goccia di quel vino(trasformato dall’acqua da Gesù a Cana e che fu distribuito e viene distribuito a tutti continuamente invitati alle “nozze”) che tracima dai nostri cuori, vada perso. Quel vino è amore: ed allora, evitiamo che si perda e con un po’ di buona volontà distribuiamo almeno quello che, rigurgitando, va continuamente perduto”. Uniti al nostro Arcivescovo Mons. Francesco Alfano invocheremo la  “STELLA MARIS” ad intercedere presso il Padre affinché le anime di tutti i defunti del mare di ogni tempo, siano accolte nel porto sicuro della patria celeste e perché gli operatori del mare e le autorità preposte siano illuminate nella promozione ed attuazione di tutto quanto occorre per scongiurare ulteriori simili avvenimenti luttuosi. Al   termine   della   funzione   liturgica   la   cerimonia   conclusiva   con   la preghiera alla “STELLA MARIS” ed il  “SILENZIO” innanzi la stele che ricorda i caduti in mare”.