Riabilitazione. Anisap, Aspat e Fras contestano la protesta dei Sindacati

Riabilitazione. Anisap, Aspat e Fras contestano la protesta dei Sindacati

24 Luglio 2021 0 Di La Redazione

Le Associazioni datoriali: “Il settore riabilitativo campano di nuovo in standby per l’incomprensibile opposizione dei Lavoratori del comparto”.

 

Il Tavolo regionale su aggiornamento tariffe riabilitative e sociosanitarie del 27 luglio è stato rinviato dall’avvocato Postiglione “per motivi di ufficio” causati dal concomitante assedio dei Sindacati dei Lavoratori mobilitati sotto la torre C3 del Direzionale a Napoli, che di fatto hanno impedito l’accesso ai rappresentanti degli Organismi Datoriali. Così una dura nota sottoscritta dalle Associazioni di categoria della sanità privata accreditata (Anisap, Aspat e Fras) che hanno “stigmatizzato l’accaduto ritenendo non comprensibile, ancorchè non condivisibile, la protesta dei lavoratori in quanto – spiega Mariniello Presidente Anisap – obiettivo precipuo della riunione presso la Direzione Generale regionale era una rimodulazione delle tariffe prestazionali idonea a consentire l’armonizzazione delle legittime aspettative delle imprese erogatrici anche con gli aumenti salariali dei lavoratori previsti da alcuni Contratti Collettivi Nazionale Lavoro (CCNL) del comparto.

Polizzi, Presidente Aspat, attraverso una videocomunicazione,

ha chiesto alla Regione “di poter concludere i lavori relativi alle nuove tariffe entro i prossimi giorni al fine di portare a soluzione strutturale le criticità collegate al consuntivo 2020, alla definizione del contributo una tantum per covid, al necessario riassetto dei tetti di spesa del 2021, con particolare riguardo alle prestazioni ambulatoriali e domiciliari che, come per lo scorso anno, sono tuttora notevolmente condizionate dal reiterarsi del flusso pandemico da Coronavirus”.

Infine Salzano, presidente di Fras, ha concluso sottolineando che “l’articolo 39 della Carta Costituzionale garantisce la libertà di organizzazione sindacale che, per il datore di lavoro, si concretizza nella facoltà di aderire o meno ad una organizzazione di categoria ed inoltre che l’ordinamento vigente lascia all’imprenditore la libertà di applicare o meno nella propria azienda un contratto collettivo di categoria piuttosto che un altro”.

Tutti i Presidenti, in modo corale, hanno evidenziato “l’anomalia della Campania che è l’unica Regione nella quale le strutture ambulatoriali applicano in modo inappropriato un contratto Collettivo Nazionale di Lavoro afferente alla ospedalità privata, senza neppure essere iscritte all’associazione di riferimento”.