“Pino è” raccogliere fondi per bambini oncologici

“Pino è” raccogliere fondi per bambini oncologici

7 Febbraio 2019 0 Di La Redazione

Dal concerto in memoria dell’indimenticabile Pino Daniele, una raccolta fondi destinata all’associazione salernitana Open, che sarà devoluta a favore dei piccoli pazienti colpiti da tumore.

A distanza di otto mesi da “PINO È”, il più grande tributo live della musica italiana a Pino Daniele che lo scorso 7 giugno 2018 ha radunato allo Stadio San Paolo di Napoli oltre 50mila spettatori. Open, indicata tra i beneficiari dell’evento, annuncia la cifra che gli è stata destinata. Dal concerto e dal numero solidale trasmesso durante la diretta RAI, la onlus salernitana ha raccolto 160mila euro.

«Quando fummo indicate come una delle associazioni a cui sarebbe stato destinato l’incasso raccolto, fu per noi un’emozione inspiegabile – racconta Annamaria Alfani, presidente Open – ancora una volta, Pino Daniele, il nostro amico dall’animo buono, avrebbe contribuito alla realizzazione dei nostri progetti, avrebbe donato un futuro lieto e sereno ai piccoli pazienti e collaborato per la loro felicità. In passato era già accaduto con il suo concerto in coppia con Eric Clapton. Siamo felicissimi. Grazie a lui e ai figli Alex e Cristina, che con la Fondazione Pino Daniele Trust Onlus continuano a sostenerci, sempre».

Questa cifra si va ad aggiungere ai 90mila euro, che la Open ha ottenuto vincendo il bando Costa Crociere foundation 2018. Il totale verrà impegnato nel progetto internazionale, SurPass-DOPO, il passaporto del guarito e l’ambulatorio D.O.P.O. (Diagnosi Osservazione e Prevenzione Dopo Terapia Oncologica) in accordo con due grandi strutture ospedaliere: l’AORN Santobono Pausillipon di Napoli e l’Istituto Gaslini di Genova. «Contiamo di consegnare almeno 300 documenti in due anni a bambini e adolescenti che termineranno il loro programma terapeutico» – spiega Alfani.

Il Passaporto del lungo-sopravvivente è un documento disponibile sia in formato cartaceo che elettronico, accessibile in rete, traducibile in più lingue, che può essere consegnato ad ogni bambino/adolescente al momento della conclusione del programma terapeutico per lui previsto. Nel Passaporto sono riportati i dettagli sulla malattia e sulla sua storia clinica (tipo di tumore, caratteristiche cliniche e biologiche, trattamenti ricevuti ed eventuali complicazioni occorse durante le cure) oltre che le raccomandazioni su quali esami di screening effettuare per monitorare nel tempo e possibilmente prevenire possibili effetti a distanza delle terapie ricevute.

Il progetto è coordinato dal dottor Riccardo Haupt dell’Istituto Gaslini di Genova, un ricercatore di fama internazionale che ha dedicato molta della sua carriera professionale allo studio degli effetti tardivi delle terapie antiblastiche necessarie per vincere la lotta contro i tumori. Ma grande è il merito e l’impegno dei dottori Ripaldi, Morgera, Vetrella e Cuccurullo.