Pascale, primo per le sperimentazioni no profit

Pascale, primo per le sperimentazioni no profit

12 Gennaio 2021 0 Di La Redazione

Il manager Attilio Bianchi: “I dati forniti da Aifa rappresentano per noi un risultato eccezionale che testimonia l’impegno dei nostri ricercatori”.

 

Il Pascale è primo in Italia nella promozione di sperimentazioni cliniche no profit. L’Aifa premia la ricerca indipendente dell’Istituto dei tumori di Napoli, non finanziata dalle aziende farmaceutiche. Il primato emerge dai dati dell’ultimo rapporto nazionale sulla sperimentazione clinica dei medicinali e disponibile sul portale dell’agenzia italiana del Farmaco (https://www.aifa.gov.it/web/guest/pubblicazioni). Come si evince dalla tabella 17 il Pascale, insieme con il Gemelli di Roma e lo IEO di Milano è primo per numero di sperimentazioni no profit promosse. Secondo la classifica Aifa sono 156 le sperimentazioni che hanno avuto il placet presentate da 88 enti virtuosi. Al Pascale, unico insieme con il Gemelli e lo Ieo, ne sono state aggiudicate ben cinque.

Per il direttore scientifico dell’Istituto dei tumori di Napoli, Gerardo Botti, si tratta dell’ennesima conferma del Pascale come punto di riferimento a livello nazionale e internazionale nella ricerca clinica. “Tutto questo è reso possibile – sottolinea – anche dalle numerose azioni messe in atto per promuovere la sperimentazione clinica e assicurarne la qualità”.

Le sperimentazioni con farmaco di tipo no profit non sono finalizzate, né possono essere utilizzate, ai fini di sviluppo industriale del farmaco. Le risorse per la realizzazione degli studi no-profit in parte provengono dal finanziamento della ricerca indipendente tramite bandi nazionali o regionali, in particolare per gli studi di fase III e quelli su strategie terapeutiche.

“I dati forniti da Aifa – dice il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi – rappresentano per noi un risultato eccezionale che testimonia l’impegno dei nostri ricercatori e di tutto il personale coinvolto nella conduzione delle sperimentazioni cliniche”.