Parafarmacie, l’assenza di regole penalizza i cittadini

Parafarmacie, l’assenza di regole penalizza i cittadini

4 Gennaio 2019 0 Di Luigi Garbo

L’Associazione: “Che fine hanno fatto il delisting della fascia C e i servizi nelle parafarmacie?” Lo chiede il presidente Ivan Ruggiero in una lettera inviata al ministero della Salute e all’Aifa.

Il presidente delle Libere Parafarmacie Italiane Ivan Ruggiero ha chiesto chiarimenti al ministero della Salute e all’Aifa in merito al Delisting e ai servizi in Parafarmacia, denunciando sottolineando come il delisting sia fermo al 2014 ed il persistere di una preoccupante difformità normativa tra una Regione e l’altra. Per quanto riguarda il Delisting Farmaci da Fascia C a Sop e Otc, la normativa – sottolinea Ruggiero – “seppur presente dal 2012 è ferma dal 2014”,  l’associazione pertanto chiede al ministero di “fare chiarezza su questa lacuna”, proponendo di “creare una tempistica di revisione del prontuario di fascia C, al 31 Dicembre di ogni anno”.
“Non è possibile che non ci siano regole precise in questo senso – sottolinea Ruggiero – giacché la revisione del prontuario è fondamentale per liberare risorse, favorendo i Cittadini sulle loro spese sanitarie private e portando benefici su un sistema economico generale”.
Quindi Lpi prosegue: “in linea con quanto dichiarato dal Ministro Grillo nel suo documento di Governance Farmaceutica, Il Delisting è una Revisione di un prontuario e quindi speriamo che la nostra richiesta sia accolta o per lo meno chiarita la tempistica. Bisogna evolversi, dare spazio a farmaci innovativi, le industrie farmaceutiche Italiane devono puntare sulla ricerca. Questo è sviluppo”.

Per quanto riguarda invece i servizi in Parafarmacia – esami di prima istanza, screening, cup, come centri di erogazione in Ssn di ausili per incontinenza, per diabetici, celiaci e tutti i prodotti previsti dall’Assistenza sanitaria integrativa e protesica inseriti nei livelli essenziali di assistenza – anche qui, secondo Lpi, “regna una confusione normativa a livello delle singole Regioni, laddove non esiste una “uniformità” dei protocolli”.

“Diverse regioni D’Italia – sottolinea in proposito Ruggiero – hanno deliberato a favore dei servizi suddetti e da anni le parafarmacie sono punti di riferimento sul territorio. Ci sono però anche molte Regioni che non si sono uniformate, insieme alle loro Asl locali”.

“In queste Regioni le Parafarmacie – prosegue – non possono essere utilizzate per prenotare una semplice visita specialistica, figuriamoci tutti gli altri servizi. Gli stessi servizi, attraverso “Giornate dedicate di prevenzione” o “Appositi Corner”, sono svolti nei centri commerciali, tabaccherie, edicole, chiese, banche, treni e ovviamente farmacie, tranne che nelle parafarmacie”.
Anche in questo caso, sottolinea Lpi, “il Ministro deve esprimersi, secondo noi, uniformando questi servizi a livello nazionale. D’altronde anche l’Antitrust l’ha richiesto più volte invitando le Asl locali e le Regioni di non attuare politiche di concorrenza sleale”.
“Insomma – conclude Ruggiero – abbiamo una situazione normativa molto confusa e vorrei approfittare della presenza del nuovo Ministro della Salute, per chiarire definitivamente le questioni. Le parafarmacie sono risorse del Paese e siamo convinti che l’anno 2019 sia quello giusto per dimostrarlo”.