Ospedale Cotugno, sala operatoria non a norma

Ospedale Cotugno, sala operatoria non a norma

5 Maggio 2022 0 Di La Redazione

Il leader della Cisl-Fp Luigi D’Emilio: “A rischio salute pazienti, Cisl-Fp valuta intervento Magistratura”.

 

“Siamo all’incredibile. L’Azienda dei Colli, pur di salvare la faccia dopo le nostre circostanziate accuse sull’acquisto di una sala operatoria prefabbricata al Cotugno costata una montagna di soldi senza essere mai utilizzata, ha effettuato alcuni interventi chirurgici in assenza di regolare autorizzazione sull’agibilità igienico-sanitaria mettendo a rischio la salute dei pazienti e dei lavoratori. La Funzione Pubblica della Cisl di Napoli sta valutando di chiedere l’intervento della magistratura per accertare eventuali responsabilità penali. Non si scherza con la vita delle persone”.

Luigi D’Emilio, leader della Cisl Fp metropolitana, ha dato mandato all’Ufficio Legale di verificare l’opportunità di presentare un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica per l’apertura di un fascicolo su questa vicenda, per la quale sono stati spesi 600 mila euro dei cittadini senza alcuna utilità fino ad oggi.

“Dopo le prese di posizione della nostra federazione – dice D’Emilio – che si è vista rifiutare anche l’accesso agli atti a seguito di richiesta del documento di valutazione dei rischi con la motivazione della secretazione, neanche fossimo spie dei servizi segreti, ci risultano vari interventi chirurgici effettuati in assenza dell’autorizzazione del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Napoli 1. Parere che è stato trasmesso il 27 aprile, e che ha confermato che la struttura non presenta i requisiti previsti dalla normativa vigente”.

Il sindacato accusa. “Ora comprendiamo – conclude D’Emilio – perché gli atti sono secretati. Perché manca l’elemento principale per far funzionare la sala operatoria, come più volte l’Asl ha messo in evidenza durante i sopralluoghi effettuati ed i colloqui avuti con i responsabili. Come si sono permessi di procedere ad interventi? Si rendono conto delle conseguenze che sarebbero potuto derivarne? Siamo davanti a mancanza di lucidità o cos’altro? Lo stabilirà eventualmente il magistrato. Intanto chiediamo di procedere subito alla sospensione dei dirigenti che hanno consentito l’utilizzo della sala senza la relativa autorizzazione. A noi resta la purtroppo beffarda conferma che ancora una volta avevamo ragione, e l’amara considerazione che sono stati spesi un miliardo e 200 milioni delle vecchie lire per niente. E purtroppo a pagare sono sempre i cittadini (e gli stessi operatori sanitari), che versano le tasse e da anni in questa città non possono nemmeno più accedere alle cure, stante alle liste d’attesa lunghissime ed ai tanti ospedali del centro storico resi fuori uso da chi governa la sanità. E’ scontato che poi l’Istat comunichi che siamo gli ultimi in Italia per aspettativa di vita. Alla faccia dei proclami fasulli sui nostri presunti primati”.