“Non sono i medici di famiglia a produrre sprechi nella sanità campana

“Non sono i medici di famiglia a produrre sprechi nella sanità campana

8 Dicembre 2021 0 Di La Redazione

Medici senza carriere: le minacce delle Asl Na 2 Nord e Caserta di contestare e sanzionare le iperprescizioni di medicinali in piena fase pandemica è fuori luogo.

 

Dr. Salvatore Caiazza

Per un medico di famiglia leggere dai quotidiani che potrebbe essere contestato per iperprescrizione di farmaci durante la pandemia Covid-19 è una beffa tragicomica che solo in Campania poteva essere consumata. Piuttosto che premiare i medici di famiglia per aver curato i propri pazienti a domicilio, filtrando realmente gli ospedali, che sono stati al collasso, si vanno a minacciare di sanzioni tali medici!? Gli unici medici a continuare a lavorare sul territorio a mani nude, quando la specialistica ambulatoriale Asl era sospesa. Nella fattispecie i medici di famiglia dell’Asl Napoli 2 Nord e dell’Asl Caserta stanno ricevendo tali missive.

Sul serio si vuol far credere che gli sprechi del Sistema Sanitario di Regione Campania siano nelle prescrizioni dei Medici di medicina generale?

Perché l’attenzione dei dirigenti regionali non si focalizza sulle strutture sanitarie convenzionate accreditate? Come mai ogni anno in Regione Campania terminano i fondi destinati all’erogazione di prestazioni diagnostiche? Perché in Campania i Cittadini devono subire questo danno alla tutela della loro Salute? I Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) vanno rispettati perché sono un diritto sacrosanto di ogni Cittadino e in Campania puntualmente vengono violati.

Ritornando alla Medicina Generale e alle prescrizioni di farmaci e anche di esami diagnostici, bisogna considerare che spesso queste prescrizioni sono indotte da medici specialisti, sia dirigenti ospedalieri, sia specialisti ambulatoriali Asl, che medici delle strutture sanitarie accreditate.

Ergo, sarebbe opportuno che i medici che visitano il paziente ed emettono una diagnosi, poi siano loro stessi a prescrivere indagini diagnostiche e terapia sul proprio ricettario del Servizio Sanitario Regionale, proprio perché la spesa va spalmata su tutti gli attori della Sanità Regionale e non solo sui medici di famiglia, che si ritrovano costretti a dover fare i “segretari” di altri colleghi, che omettono la richiesta di indagini e la prescrizione di terapia, come i loro contratti dettano.

Sicuramente queste lettere di contestazione vanno ritirate e se proprio si vuole affrontare il problema dello spreco in Sanità, si vada ad agire dove la spesa è realmente ingente, usando parametri oggettivi, senza tenere conto di interessi politici di pochi, che si vanno a ripercuotere sulla tutela della Salute pubblica.