L’Aspat contesta i tetti di spesa fissati dalla Regione

L’Aspat contesta i tetti di spesa fissati dalla Regione

26 Gennaio 2022 0 Di Antonio Magliulo

L’Assistenza a singhiozzo. La Regione stringe i cordoni della borsa e, per l’annualità 2022, riduce il volume delle prestazioni sanitarie della specialistica ambulatoriale assegnate ai privati convenzionati. Questa la “ricetta”, dopo che da anni si sta consumando a danno dei più deboli (CITTADINI MALATI) l’immonda pantomima delle erogazioni sanitarie che si interrompono e costringono i campani o a pagare  di tasca propria oppure, ed è l’ipotesi più frequente, a rinunciare alla cura in “attesa si tempi migliori”.   

Nasce da questa premessa la dura nota dell’Associazione della sanità privata accreditata (Aspat) – indirizzata al presidente della Giunta campana, Vincenzo De Luca, al presidente della Commissione regionale Sanità, Vincenzo Alaia, all’assessore regionale al Bilancio Ettore Cinque ed al direttore generale Tutela della salute e coordinamento Sistema sanitario regionale, Antonio Postiglione – con la quale viene contestata aspramente la delibera di Giunta regionale numero 599 del 28 dicembre scorso.

“Con i 42 milioni di prestazioni, programmate per il 2022, viene sostanzialmente confermato il budget assegnato alla specialistica ambulatoriale nel 2021 – sbotta Pier Paolo Polizzi, presidente regionale Aspat – nonostante lo stesso, come testimoniato dai gravi disagi patiti dagli ammalati, anche negli anni precedenti, sia risultato già largamente insufficiente. Con questo criterio si perpetuerà solo il triste fenomeno delle interruzioni a singhiozzo delle prestazioni assistenziali”.

E non è solo una questione meramente economica sfavorevole ai Centri a scatenare le proteste. Dito puntato anche contro “le scelte fondamentali della programmazione  regionale in ordine alla obbligatorietà dell’Ente ad attenersi al fabbisogno prestazionale così come stabilito dalla Deliberazione commissariale Ambrosanio” che faceva seguito ad una pronuncia del Consiglio di Stato che si era espressa in tal senso.

Ed infine l’affondo finale: “La quota di consuntivato dell’offerta di prestazioni di specialistica ambulatoriale di pertinenza del privato accreditato è dell’80% e più dei volumi complessivi relativamente all’annualità 2018”.

Il che equivale a dire che “grattando” su questa quota si produrrà, inevitabilmente, una forte carenza assistenziale a tutto danno, manco a dirlo, delle persone più fragili.

Per scongiurare questa malaugurata evenienza, l’Aspat unitamente a CittadianzAttiva – Tdm sollecita le istituzioni regionali al fine di fissare un incontro urgente dedicato, per trovare una soluzione ad un problema che, se restasse insoluto, non assicurerebbe i livelli essenziali di assistenza ai cittadini campani.