La Simg in campo per contrastare il coronavirus

La Simg in campo per contrastare il coronavirus

31 Gennaio 2020 0 Di La Redazione

I camici bianchi della Società italiana di medicina generale danno la propria disponibilità per rafforzare i dispositivi atti a combattere la diffusione dell’epidemia virale.

 

“I Medici di medicina generale rappresentano lo strumento primario e capillare di informazione nei confronti di tutti i cittadini del nostro Paese e nello stesso tempo i mediatori più affidabili tra la popolazione generale da una parte e l’autorità sanitaria locale e i Centri specialistici dall’altra” sottolinea il professor Claudio Cricelli, presidente Simg

La situazione epidemica del Novel Coronavirus 2019 è in continua evoluzione. La riunione dell’Oms di oggi potrebbe dichiarare lo stato epidemico. Di fatto questo tema sanitario è una vera e propria emergenza – per ora senza rilievo clinico – la cui portata ed i cui sviluppi sono solo parzialmente prevedibili.

Mercoledì 29 si sono riuniti nell’Istituto superiore di sanità tutti i rappresentanti delle autorità sanitarie del nostro Paese. Il gruppo proseguirà queste riunioni periodicamente tutti i mercoledì nella stessa sede. La Simg – Società italiana di medicina generale – contestualmente ha chiesto al ministro della salute Roberto Speranza di allargare alla Medicina generale la Task-Force ministeriale per il Coronavirus. I Medici di medicina generale restano infatti i principali punti di riferimento: sono la prima linea del Servizio sanitario nazionale, anche in condizioni di rischio epidemico e di elevata morbilità stagionale.

“È a noi che i pazienti si rivolgono quando avvertono qualche sintomo di qualsiasi tipo – evidenzia il presidente Simg, Claudio Cricelli – la nostra categoria dunque si rivela lo strumento primario e capillare di informazione nei confronti di tutti i cittadini del nostro Paese. Nella comunicazione con le persone, siamo privilegiati, vista la nostra conoscenza del territorio, della comunità, delle famiglie e degli individui stessi. Questa posizione particolare ci porta anche ad essere i mediatori più affidabili tra la popolazione generale da una parte e l’autorità sanitaria locale e i Centri specialistici dall’altra: i dati raccolti permettono infatti di capire l’evoluzione della situazione e di proporre a questi enti continui e dettagliati aggiornamenti.

La funzione dei Medici di medicina generale è di fatto quella di essere le sentinelle epidemiologiche primarie nonché efficaci valutatori del “Risk Assessment”, ossia la valutazione del rischio in base alla minaccia. Questo è il risultato dell’opportunità di poter osservare in tempo reale ciò che avviene e conoscere nel dettaglio le situazioni cliniche di tutta la popolazione”.

Sulla base di queste premesse, la Simg ha deciso di costituire una minitaskforce della Mg con gli specialisti infettivologi della Simit con l’obiettivo di diffondere informazioni aggiornate e tempestive, anche più volte al giorno, derivanti esclusivamente dalle fonti ufficiali che immediatamente saranno pubblicate sui rispettivi siti. Sin dalle prime minacce la Simg si è attivata per informare tutta la rete dei medici di famiglia e, tramite questi, i cittadini. La collaborazione con la Simit – Società italiana di malattie infettive e tropicali ha poi portato a un documento, elaborato da Simit e condiviso da Simg, indispensabile per consentire agli operatori sanitari ed ai medici di Medicina generale del nostro Paese per avere informazioni pratiche, recenti e tempestivamente aggiornate con cui potranno informare i propri assistiti sullo stato e sull’evoluzione della malattia.

Le due Società scientifiche intendono sviluppare in questo modo un modello di collaborazione interprofessionale che consenta la creazione di una vera e propria rete di sorveglianza e di presa in carico di tutte le malattie infettive nel nostro Paese. “Questo accordo intersocietario è fondamentale per favorire una rapida ed efficiente comunicazione. Gli infettivologi, infatti, sono impegnati nello studio del fenomeno in continua evoluzione, ma se dovessero comparire dei sintomi nel nostro Paese i primi a vederli sarebbero i medici di Medicina generale, a cui si rivolgono quotidianamente i cittadini” sottolinea il professor Claudio Cricelli, Presidente Simg.