La sanità è un diritto, i cittadini hanno dei doveri  per rivendicarlo

La sanità è un diritto, i cittadini hanno dei doveri per rivendicarlo

17 Ottobre 2023 Off Di Salvatore Caiazza*

Spettabilissimo Direttore,

nel pomeriggio ricevo una telefonata da un’assistita.

La signora mi ricorda che la scorsa settimana era stata da me  visitata e mi informa che oggi ha fatto spontaneamente, senza  mia indicazione, una radiografia al torace e che, a detta sua,  avrebbe riscontrato una bronchite, chiedendomi di inviarle la  ricetta di un antibiotico; ho risposto alla signora di venire  domani pomeriggio allo studio nei miei orari, affinché potessi  visionare il referto e le lastre dell’esame diagnostico effettuato e  rivalutarla clinicamente. 

A quel punto la signora mi offende nella mia dignità e  professionalità, accusandomi di essere stato superficiale nella  mia visita della scorsa settimana pronunciando testuali parole:  “ho aspettato due ore, mi ha visitato a stento, forse perché era  stanco”.

Senza replicare alla provocazioni della signora, la rinvito a  venire allo studio, ma lei replica di non voler venire, di non  avere tempo e di non voler fare la regolare attesa per essere  visitata e che se non le avessi inviato la ricetta dell’antibiotico

me né sarei pentito amaramente, pronunciando testuali parole:  “lei non sa chi sono io! Si pentirà amaramente della sua  decisione”.

Aggiungo che la signora asserisce che mi ha inviato il referto  della radiografia attraverso un messaggio; a tal proposito  specifico che ho attivo un unico canale telematico, una  piattaforma informatica, per la richiesta esclusiva di ricette di  terapia cronica e non di richieste di terapia per patologie acute,  dato che queste ultime vanno sempre valutate clinicamente,  onde evitare di prescrivere una terapia inappropriata.

Dato che tali tipi di minacce ai medici di famiglia, purtroppo, non  sono rari, sarebbe auspicabile, per prevenire tali tipi di episodi  che possono poi sfociare in contenziosi legali, che la  Cittadinanza fosse informata che l’assistenza medica territoriale  è un diritto, ma che tale diritto va preservato, osservandone i  dovuti doveri; nella fattispecie è assurdo e inammissibile che un  cittadino minacci il proprio medico di famiglia , per ottenere la  prescrizione su ricetta dematerializzata SSN di un antibiotico,  senza essere prima visitato e, quindi, valutato. 

Le Istituzioni usino, per cortesia, tutti i propri canali a  disposizione, per informare del fenomeno dell’antibiotico  resistenza e che le denunce inappropriate ai medici sono  perseguibili dalla Legge, perché è diventato impossibile  esercitare serenamente, in scienza e coscienza, la Professione  di Medico di Famiglia in determinati territori, in particolar modo  in alcuni comuni nella provincia di Napoli.