La pastiera napoletana: tra mito e tradizione

La pastiera napoletana: tra mito e tradizione

11 Aprile 2020 0 Di Miriam Perfetto

Nella cultura partenopea la pastiera è un dolce tipico che viene preparato soprattutto nel periodo pasquale ma non solo.

 

L’origine della pastiera napoletana è antichissima e proviene da culti pagani per celebrare l’arrivo della stagione primaverile. Le leggenda dice che la sirena Partenope aveva scelto come dimora il bellissimo golfo di Napoli e da lì cantava con voce melodiosa e dolcissima. Il popolo allora per ringraziarla di questo meraviglioso canto le portò dei doni, sette per l’esattezza, come le sette meraviglie del mondo, ognuno dei quali aveva un significato:

-farina: simbolo di ricchezza;

-ricotta: simbolo di abbondanza;

-uova: simbolo di riproduzione;

-grano cotto nel latte: simbolo di fusione tra regno vegetale e quello animale;

-fiori d’arancio: profumo della terra campana;

-spezie: omaggio di tutti i popoli;

-zucchero: per acclamare la dolcezza del canto della sirena.

Partenope gradì i doni, ma nel raccoglierli li mescolò in un amalgama, che lasciò tra le sue mani la prima pastiera. Nella cultura partenopea la pastiera è un dolce che viene preparato nel periodo pasquale e in alcune zone della penisola sorrentina, come a Meta, viene aggiunto un altro ingrediente, la cioccolata, in segno di lutto per la morte di Gesù. Con il susseguirsi degli anni, questa delizia pasquale, è divenuta messaggio di pace e di grazia. La tradizione vuole che la pastiera si prepari il Giovedì Santo anche perché è un dolce che invecchiando migliora, si può conservare fino a dieci giorni, ma non in frigo perché si guasterebbe subito. Le suore ne preparavano, confezionandole, un gran numero per patrizi e borghesi. Quando i servitori andavano a ritirarle per conto dei loro padroni, dalla porta del convento, che una monaca profumata di millefiori apriva con circospezione, fuoriusciva una scia di profumo che s’insinuava nei vicoli intorno e, spandendosi nei bassi, dava consolazione alla povera gente per la quale quell’aroma paradisiaco era la testimonianza della presenza del Signore.