La Campania il 7 gennaio non aprirà i cancelli delle scuole superiori, a tappe il rientro in classe

La Campania il 7 gennaio non aprirà i cancelli delle scuole superiori, a tappe il rientro in classe

3 Gennaio 2021 0 Di Miriam Perfetto

La Campania, tramite il suo Governatore Vincenzo De Luca, ha già affermato che disattenderà le indicazioni del governo. A scuola, quindi, si andrà così: 7 gennaio le prime e le seconde elementari, 11 gennaio tutte le primarie, 18 gennaio le secondarie di primo grado (scuola media), 25 gennaio le secondarie di secondo grado (scuole superiori). Naturalmente sono date orientative, strettamente collegate al costante monitoraggio della curva epidemiologica da Covid 19. Appare dello stesso parere Antonello Giannelli, Presidente dell’Associazione Presidi, che dichiara: “La ripresa del 7 gennaio, soprattutto per quanto riguarda le scuole superiori, presenta diverse criticità. Il problema principale riguarda la mancata o insufficiente riorganizzazione dei trasporti che sta costringendo i Prefetti a chiedere alle scuole di effettuare dei turni di entrata in orari scaglionati molto impegnativi. In particolare far uscire da scuola i ragazzi alle 15 o alle 16, soprattutto per studenti pendolari, comporterà un rientro a casa in orari che causeranno difficoltà sia alle famiglie che allo studio domestico. Anche il personale scolastico potrebbe subire le conseguenze negative di questa turnazione estrema: si pensi a docenti di istituti tecnici o professionali il cui orario di lezione potrebbe iniziare alle 8 per terminare alle 16. Chiediamo, oltre a un più ampio coinvolgimento dei dirigenti scolastici nelle scelte dei tavoli prefettizi, una maggiore gradualità nell’incremento della percentuale di studenti in presenza: solo una settimana al 50% è un tempo troppo limitato che non consentirà alle scuole di riorganizzare, per l’ennesima volta, l’orario. Come ripetiamo da tempo è auspicabile riportare i ragazzi in classe prima possibile, ma questo va fatto creando le giuste condizioni altrimenti saranno solo le scuole, gli studenti e le famiglie a pagare le conseguenze della insufficiente riorganizzazione dei trasporti”. Disorientamento è questa la parola chiave che circola tra il personale scolastico, tra gli studenti e tra i genitori quando si parla di rientro in classe.  C’è chi vuole le scuole aperte a tutti i costi perché teme le conseguenze psicologiche specie per gli adolescenti e chi, temendo la diffusione del coronavirus, in un ambiente chiuso come quello scolastico, nonché quello dei trasporti, preferisce la didattica a distanza. Tra i genitori già si sta      pensando di inoltrare richiesta ai Dirigenti scolastici per continuare con la DAD.