Isolotto di Eduardo, annullata la vendita e tutto da rifare

Isolotto di Eduardo, annullata la vendita e tutto da rifare

21 Settembre 2022 0 Di Gaetano Milone

Si riaprono le danze sulla vendita dell’Isca, l’isolotto  buen ritiro di Eduardo De Filippo tra il fiordo di Crapolla e gli isolotti dei Galli, nel versante golfo di Salerno del comune di Massa Lubrense

La Soprintendenza dopo una inspiegabile assenza, considerate le straordinarie presenze di una villa romana, appone il vincolo storico-artistico e archeologico e si concretizza la  possibilità di esercitare il diritto di prelazione ad Enti, Comune, Ministero, Città Metropolitana.

Davanti a questo nuovo scenario il sindaco di Massa Lubrense Lorenzo Balducelli scrive ancora  al Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini: “compriamola”.

“Una storia lunga e complicata quella dell’Isca.- Eduardo De Filippo, frequentatore di Marina del Cantone, la acquistò negli anni quaranta dal banchiere Tommaso Astarita. 30.000 metri quadrati ed una casa.

 L’isola si trova di fronte al fiordo di Crapolla ed a poca distanza da Marina del Cantone, Positano e le isole dei Galli.

 Con la vendita da parte degli eredi, dopo la morte di Eduardo e quella successiva del figlio Luca, a due imprenditori di Positano del settore della moda, sembrava ormai chiusa la possibilità  che l’isolotto dell’Isca  potesse diventare pubblico.

Senza alcun riscontro positivo, l’Area Marina Protetta Punta Campanella ed il Comune di Massa Lubrense avevano scritto nel novembre dello scorso anno al Ministero della Transizione Ecologica perché finanziasse l’acquisto esercitando il diritto di prelazione.

L’isola, infatti, si trova in zona B dell’Area Marina Protetta ed in base alla legge sui parchi, l’Ente Parco avrebbe potuto esercitare il diritto di prelazione con la cifra non troppo esorbitante di dieci milioni e mezzo di euro.

Il sindaco di Massa Lubrense, Lorenzo Balducelli invia anche un dossier dove si documenta l’importanza storica, archeologica, ambientale e naturalistica dell’Isola. Vengono documentati i resti di una antica villa romana con un dossier  della sede di Massa Lubrense dell’Archeoclub d’Italia e le copie di una monumentale pubblicazione di archeologia del Mingazzini- Pfister del ‘46, la presenza di una grande grotta sottomarina lunga 42 metri, larga 28 metri ed alta ben 11 metri, la nidificazione del gabbiano corso.

Inoltre, e non è poco, l’isola è stata la fonte di ispirazione di tante opere del grande Eduardo. Tutto nero su bianco.  La risposta di Roma è di non avere la possibilità di stanziare tale cifra.

 Si levano le proteste di comitati civici e di associazioni culturali ed ambientaliste soprattutto sull’inspiegabile silenzio della Soprintendenza “colpevole” fino a quel momento di non aver messo nessun vincolo archeologico su un’isola dove già erano in corso lavori di ristrutturazione dei fabbricati esistenti autorizzati dal comune di Massa Lubrense.

I grandi media, compreso i TG nazionali, si interessano della questione ma senza i dieci milioni e mezzo il dossier si chiude.

Ora la novità. La Soprintendenza di Napoli appone il vincolo storico-artistico ed archeologico a tutta l’isola e la questione si riapre. I

In base al Codice dei Beni Culturali, il Ministero dei Beni Culturali, ma anche gli Enti territoriali come la Regione Campania, la Città Metropolitana ed il Comune di Massa Lubrense possono di nuovo esercitare il diritto di prelazione.

 A questo punto il sindaco Lorenzo Balducelli scrive al Ministro Dario Franceschini, al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ed al sindaco della Città Metropolitana Gaetano Manfredi.

 Lorenzo Balducelli fa presente che il Comune di Massa Lubrense non ha i fondi necessari per acquistarla ma chiede in modo accorato che l’Isca, l’Isola di Eduardo, “sia annoverata tra i beni pubblici, patrimonio non solo di Massa Lubrense ma dell’Italia e del mondo intero”.

Un accorato appello per salvare un “ Bene culturale” e destinarlo alla pubblica fruizione senza trasformarlo in un’oasi per gaudenti e miliardari come  i vicini isolotti de “Li Galli” ricadenti nel comune di Positano, che godono della “extraterritorialità” considerati i lavori eseguiti negli ultimi anni che li hanno trasformati in un piccolo villaggio super turistico.