Il cambiamento che spaventa

Il cambiamento che spaventa

11 Febbraio 2019 0 Di Teresina Moschese*

Alla base di ogni grande decisione e cambiamento nella vita c’è, sicuramente, una spinta emotiva tumultuosa paragonabile ad una tempesta.

 Spesso siamo spaventati dalla parola cambiamento, come se significasse dover rinunciare a quel che si è per essere qualcos’altro di ignoto. Io penso che il cambiamento sia solo un’occasione per diventare la versione migliore di se stessi senza per questo esserne stravolti. Ma che cosa ci spinge a cambiare?

Molti dicono il dolore, altri il malessere, altri ancora la noia o l’insoddisfazione, la voglia di novità.

Alla base di ogni grande decisione e cambiamento nella vita c’è sicuramente una spinta emotiva tumultuosa paragonabile ad una tempesta. Si lascia, ad esempio, un compagno/a quando avviene un tradimento, si abbandona un’amicizia quando ci si sente presi in giro a lungo, si chiudono i rapporti con un collaboratore o collega quando accade sul lavoro qualcosa di veramente grave, che generalmente tradisce la fiducia.

Quando pensiamo ai comportamenti che vogliamo adottare o disincentivare, prima di tutto interroghiamoci sulle emozioni a loro associate e cerchiamo di entrare in contatto con esse.  Avere confidenza ed accettare le emozioni forti, piacevoli o spiacevoli, che ci spingono a trovare il coraggio di prendere le decisioni importanti, è fondamento per accelerare la propria crescita personale.

Secondo lo psicologo-psicoterapeuta Luca Mazzucchelli, direttore della rivista “Psicologia Contemporanea”, impostare una corretta e personale direzione di vita è, infatti, il primo indispensabile elemento per capire quali comportamenti rendere propri e trasformare in abitudini vincenti, che ci aiuteranno a diventare la persona che vogliamo essere. Secondo l’Autore, infatti, il cambiamento è sostenuto più che dalla motivazione, dalla pratica deliberata e quotidiana di buone abitudini orientate al raggiungimento di un determinato obiettivo di vita.

Seguendo questo orientamento con cui concordo, una volta accettate le emozioni alla base del nostro malessere, è necessario individuare la direzione che vogliamo dare alla nostra vita e gli strumenti per raggiungerla.

Per individuare la nostra meta:

Il primo passo è conoscere i propri valori, prendere consapevolezza di ciò per cui vale la pena vivere.  La direzione che vogliamo dare alla nostra vita, infatti, se coerente con i valori, diventa molto più importante degli obiettivi specifici che ci poniamo, ampliando la possibilità di condurre una vita felice.

Il secondo passo è legare i comportamenti da cambiare ai valori, chiarendosi quali promuovere, facendo di essi pratica deliberata e quotidiana nella nostra routine.

Il terzo passo è iniziare a scegliere un’abitudine positiva. Implica individuare un’abitudine piccola, nuova, da acquisire senza rinunce, che si può osservare, facilmente realizzabile ogni giorno, in una fascia di tempo in cui si è al massimo delle proprie energie e potenzialità.

*psicologa-psicoterapeuta