Ginepro, la pianta “virtuosa”

Ginepro, la pianta “virtuosa”

11 Febbraio 2019 0 Di Pasquale Maria Sansone

Sono innumerevoli i meriti dell’umile pianta che cura una serie impressionante di malanni: dalle affezioni da raffreddamento alle malattie reumatiche.

Il ginepro (Juniperus communis L.) è un arbusto conifero abbastanza diffuso in tutta l’area europea. Ma è ben presente nel Nord America, in Asia e nell’Africa settentrionale. Lo si ritrova nella media collina fino alle maggiori altitudini.

Il nome ginepro deriva dalla parola celtica juneprus che significa “acre”. Il vecchio adagio “trovarsi in un ginepraio” è riferito, invece, ai rami intricati della pianta ed alle sue foglie pungenti, per indicare metaforicamente una situazione difficile e problematica.

Le sue bacche hanno una duplice valenza: nutrire la fauna avicola alpina e lenire le malattie da raffreddamento. Non a caso, infatti, la medicina popolare fa assai uso non solo delle bacche ma anche dei rametti da porre in acqua bollente per suffumigi utili, appunto, in tutte le malattie da raffreddamento. Se l’infuso viene fatto a regola d’arte i risultati sono immediati.

Il ginepro ha numerose virtù: è stomachico e masticarne le bacche facilita la digestione; è un antisettico naturale per le vie urinarie e respiratorie; utile per la cura della calcolosi urinaria, per sedare la tosse o come espettorante; e ha proprietà antireumatiche, spesso infatti l’olio essenziale viene usato per massaggi.

Per quanto attiene alle malattie da raffreddamento – sostengono i cultori della cura naturale – altro che gocce “miracolose” da spruzzare nelle narici, come viene mostrato nelle illusorie pubblicità televisive, ricorrendo ai suffumigi a base della pianta i risultati sono nettamente migliori. Il ginepro come l’intera erboristeria, se utilizzata correttamente, non ha controindicazioni a differenza dei medicinali tradizionali. Ovviamente i principi attivi contenuti nelle piante vanno, pertanto, assunti solo dietro prescrizioni degli specialisti.

Nell’industria alimentare sono utilizzate per la concia delle carni e per preparare gin e grappe al ginepro. Nella farmaceutica, infine, le bacche servono per ricavare un’essenza a scopo balsamico e revulsivo.