Giuseppe Canale, la danza è la forma d’arte più completa

Giuseppe Canale, la danza è la forma d’arte più completa

25 Novembre 2022 Off Di Rita Lazazzera & Pasquale Maria Sansone

La danza è arte visiva per eccellenza, unita alla musica ed alla recitazione dà vita ad un cocktail esplosivo che inebria la mente non solo dei cultori ma di tutti coloro che si avvicinano a questa eccelsa espressione artistica. Di quest’arte antichissima e nobilissima abbiamo parlato con Giuseppe Canale, ballerino di rilievo internazionale che ha al suo attivo esperienze significative, di studio ed artistiche, nei più importanti teatri del mondo: dall’Australia alla Bulgaria, dalla Repubblica Ceca alla Germania. Attualmente si esibisce nel teatro Les Grands Ballets Canadiens de Montréal, in Canada.

La danza a mio avviso è una delle forme d’arti più complete e complesse. La danza è un arte ma è anche una forma di atletismo ad alti livelli ponendo la sua unicità ad un livello massimo. Essere un danzatore non significa solo esprimere se stessi attraverso il proprio corpo e la propria passione ma anche spingere il proprio corpo ad un limite inimmaginabile per poter raggiungere allo stesso tempo un livello atletico pari a quello olimpionico.

Come è nata la passione per la danza?

In famiglia alcune persone hanno praticato danza, anche se solo a livello amatoriale, quindi sono sempre stato affiancato da essa sin da piccolo. Ho provato ad intraprendere tanti sport diversi ma il mio corpo non riusciva mai a fermarsi quando c’era la musica, forzando in un certo senso la mia famiglia ad iscrivermi ad un corso di danza.

Danza non è solo scintillio di luci e spettacolo che tocca i cuori e le menti, ma anche sacrificio quotidiano e allenamento per poter puntare a performance di alto spessore. 

Assolutamente vero. Essere un danzatore è una scelta di vita, bisogna sacrificare il gioco dell’adolescenza con gli amici così come le feste il weekend o le giornate di vacanza in estate. Significa essere responsabile ed indipendente già all’età di 14 anni ed avere un rigore così estremo e rigido da farti vivere una vita completamente diversa dai tuoi coetanei.

Nureyev o Baryshnikov?

Entrambi sono stati e sono grandi nomi del panorama della danza nel mondo. Hanno alzato il livello tecnico e artistico della storia lasciando un patrimonio artistico ancora presente nella nostra generazione. Non credo possa riuscire a scegliere chi dei due possa rappresentare la danza maggiormente perché entrambi nella loro grandiosità hanno dato e continuano ad apportare tanto al nostro mondo.

Ribadiamo, quella del ballerino è una vita anche di duri sacrifici.  A conti fatti, la danza è riuscita a ripagare tutte le sue aspettative?

Ho lasciato l’Italia all’età di 16 anni per Monaco di Baviera per poi completare i miei studi a Dresda. Da subito ho lavorato in Repubblica ceca, Bulgaria, Israele, Australia e ora sono in Canada. Ho viaggiato il mondo con la mia passione incontrando artisti di ogni genere, nazionalità ed etnia. Ho imparato 6 lingue e vissuto in quasi tutti i continenti. Posso realmente dire che i miei sacrifici sono stati di gran lunga ripagati.