Gianmario Petrelli, il Calcio contro il razzismo e le discriminazioni sociali

Gianmario Petrelli, il Calcio contro il razzismo e le discriminazioni sociali

7 Novembre 2021 0 Di Pasquale Maria Sansone

Il portiere nel gioco del Calcio è sicuramente un atleta  con qualità fisiche al di sopra della media. È sempre delegato, dal punto di vista del ruolo, alla difesa della porta, ma nel Calcio dei giorni nostri deve “coprire” porzioni di campo sempre più ampie,  controllando con grande attenzione ciò che in queste “zone” avviene e cercando di leggere eventuali sviluppi del gioco,  ricorrendo spesso ad interventi, anche fuori area, poco ipotizzabili fino a qualche decennio fa.

Parliamo di Calcio, Covid e Salute con un valido allenatore dei portieri : Gianmario Petrelli.

 Allenatore di base Uefa B; Allenatore dei portieri professionista abilitato F.I.G.C. settore tecnico; Collaboratore tecnico presso il centro tecnico federale di Coverciano per addestramento e insegnamento di tecnica del portiere per portieri della federazione del Dubai del settore giovanile; Vice Presidente dell’associazione ‘Alleniamo i numeri uno’; Responsabile area portieri Milan campus organizzato in collaborazione con la scuola calcio Nuova Taras (Taranto).

Come hai affrontato e come affronti la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe  misure restrittive?

Sicuramente con il tempo ho imparato a metabolizzare ed affrontare in maniera più serena la paura generata dalla pandemia. Ricordo che il primo lockdown comportò una ripresa tardiva dei campionati professionistici e addirittura il blocco dei campionati dilettantistici (dunque anche l’interruzione del campionato a cui partecipavo, ero in serie D col Taranto), ma non erano ancora chiare tutte le conseguenze che poi avrebbe provocato il virus, come purtroppo in seguito abbiamo constatato con gli innumerevoli decessi. L’anno successivo, invece, con la ripresa regolare delle attività, e dopo aver compreso la gravità della situazione, ci si limitava ad esercitare la professione cercando di avere meno contatti possibili con gente esterna al gruppo squadra. Per fortuna, con le misure adottate dalla lega, eravamo monitorati tutte le settimane con tamponi e devo ammettere che per fortuna ad Andria abbiamo avuto pochissimi casi Covid.  È stato bello poi, anche se per le poche partite finali, tornare ad avere una presenza minima di pubblico, si percepiva così un lento ritorno alla normalità. Quest’anno invece, anche grazie ai vaccini, vivo la situazione con più serenità. Non ne siamo ancora usciti del tutto, ma credo sia giusto accelerare il processo di ritorno alla vita normale.

Quanti danni hanno causato al Calcio le chiusure indiscriminate e la confusa gestione politica?

I danni sono incalcolabili. Credo che la riapertura delle strutture sia dovuta anche a questo. Non si poteva più restare chiusi. Le società sportive sono stato enormemente danneggiate, specialmente nel Calcio. Gli incassi delle gare sono da sempre una base importante per le società da cui attingere per le spese gestionali da sostenere durante la stagione e, purtroppo, ci sono state perdite economiche notevoli, in tutte le categorie. Anche i centri privati, come palestre e piscine hanno subito un forte contraccolpo, nonostante i sostegni da parte dello Stato, che non saranno certamente in grado di ricoprire il fatturato di 2 anni di lavoro. Proprio in riferimento al Governo, non ritengo sia giusto accusarlo di una cattiva gestione. Certamente si è percepita un po’ di confusione nel prendere determinate decisioni, ma non dobbiamo dimenticare che parliamo di una epidemia scoppiata improvvisamente, nella quale ancora a distanza di 2 anni non siamo a conoscenza della causa scatenante, e di un rimedio efficace da dover adottare per combattere il virus. Credo che la politica abbia cercato di salvaguardare la nostra salute  al meglio delle sue possibilità

Quanto valore attribuisci al binomio Sport-Salute?

L’attività sportiva è fondamentale per il conseguimento del benessere psico-fisico. Purtroppo ritengo che questo aspetto sia enormemente trascurato. Bisognerebbe inculcare, fin dalla giovane età, l’importanza dello sport ed imporre a tutti i bambini di praticare l’attività fisica. Dunque educarli a coltivare, anche in minima parte, una pratica sportiva. In questo la Scuola dovrebbe svolgere un ruolo importante, come accade in tanti altri Paesi. E’ statisticamente provato come in Italia venga trascurata, nelle scuola, l’attività motoria, ed è altrettanto evidente come i bambini di oggi hanno tante lacune a livello motorio. L’attività sportiva comporta un miglioramento della circolazione sanguigna,  aiuta a combattere stress e stati d’ansia ed a sentirsi in forma. Ed è chiaro come accettarsi e piacersi con il proprio corpo generi un miglioramento dell’umore.

Cosa ti hanno dato lo Sport in generale ed il Calcio in particolare in termini di crescita personale, sociale e professionale?

Allo sport devo quasi tutta la mia formazione caratteriale, sociale e professionale. Pratico Calcio da quando avevo 5 anni, ed essendo il Calcio uno sport di squadra, ti aiuta a relazionarti con tantissime personalità differenti. Ti insegna a far parte di un gruppo, a farti rispettare e a rispettare gli altri. Con te trovi ragazzi di ogni estrazione sociale, e ti insegna a rapportarti con ognuno di loro alla stessa maniera. Ritengo che essere umili sia fondamentale per farsi apprezzare da tutti. inoltre hai la possibilità di coltivare amicizie per tanti anni, mantenendo sempre un legame più o meno forte con tanti compagni e conoscere tante realtà differenti. Consiglierei a chiunque di provare uno sport di squadra, perché credo sia un esperienza unica a livello formativo e fondamentale nelle relazioni sociali. Se penso addirittura che il Calcio adesso sia diventata la mia professione, grazie ad esso ho anche la possibilità di vivere in tante città , e di conseguenza relazionarmi con gente lontana dalle nostre tradizioni e stili di vita. E’ ovvio che il solo ‘vissuto’ non è sufficiente per affermarsi a livello professionale, ma nel mio ruolo è fondamentale lo studio e la ricerca di metodologie innovative e funzionali. L’aggiornarsi e il non sentirsi appagati ritengo siano le motivazioni che ti spingono a fare sempre meglio e a raggiungere traguardi più importanti.