Francesco Marra, il bello dello sport è che ti mette alla prova

Francesco Marra, il bello dello sport è che ti mette alla prova

31 Luglio 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

“Lo sport fa l’amore con il corpo rendendolo ogni volta bello come il sole”. (Fabrizio Caramagna)

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con: Francesco Marra.

La fase pandemica più acuta sembra essere alle spalle. Come vive e ha vissuto la situazione? Come l’ha affrontata? Come ha gestito la paura del contagio e il disagio legato alle misure restrittive?

L’anno pandemico è stato un grande danno per il nostro settore, è stato interrotto l’intero movimento e ciò ha portato allo stop di tutte le competizioni. Credo soprattutto le piccole realtà abbiano avuto maggiori difficoltà. Noi nel settembre 2020 provammo a ricominciare, ma il nuovo stop fu un duro colpo. Durante lo stop, insieme alle altre figure dello staff, abbiamo sempre cercato di tenere in attività i ragazzi con degli allenamenti tramite zoom, anche per dar loro un sostegno e farli sentire meno soli visto il difficile periodo. 

Chi è stato tra gli amici o in famiglia a spingerla verso l’attività agonistica? Oppure si è trattato di una sua folgorazione, magari guardando ai modelli dei grandi campioni?

Per me lo sport è stato una vera e proprio folgorazione, seguivo i grandi campioni dalla TV e da lì me ne sono innamorato. Sin da piccolo seguivo il calcio, per poi praticarlo. Per me lo sport è sempre stato al primo posto, mi ha aiutato a crescere personalmente, a capire i valori del sacrifico, dell’aiutare un compagno, di non fermarsi difronte a delle difficoltà. Tutti quei valori che poi si ripresentano nella vita reale. Credo che lo sport sia lo specchio dell’identità di una persona o meglio, riveli l’identità di una persona. Sin da piccolo seguivo il calcio, per poi praticarlo. Successivamente ho completo il ciclo di studi in Scienze Motorie, prima con la triennale a Cassino e poi ad Urbino con la magistrale Scienze e tecniche dello sport. Da qualche anno però ho smesso di giocare, per iniziare l’attività da preparatore atletico. Negli ultimi due anni ho ho lavorato con la società sportiva Virtus Gioese Calcio, di Gioia Sannitica. Da 2 anni però mi sono avvicinato al basket, grazie alla società Polisportiva Matese, di Piedimonte Matese, dove svolgo anche qui l’attività di preparatore fisico. Per questo devo ringraziare le due società per la fiducia a me data.

Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?

Lo sport significa soprattutto sacrifico, sia per l’atleta che per i tecnici. Ci saranno un sacco di rinunce da fare, ma chi ama lo sport e chi vuole farne un lavoro sposa pienamente questa situazione. Conta molto la forza di volontà e la mentalità nel fare le cose, poiché ci saranno da affrontare anche situazioni difficili e non ci si potrà tirare indietro soprattutto se siamo noi a dover dare l’esempio. Io personalmente nella mia breve esperienza ho sempre messo passione, sacrificio e volontà nel fare le cose, ma l’ho fatto principalmente per il bene della squadra. Ma soprattutto bisogna avere a mente che si ha a che fare con delle persone prima che con degli atleti. 

Se dovesse dare qualche consiglio utile ai ragazzi che si avvicinano alla sua attività, cosa suggerirebbe?

Quello che consiglio ai giovani è di metterci passione, dedizione e sacrifico in quello che fanno. Lo sport è una cosa seria e senza queste condizioni sarà difficile andare avanti e superare poi le difficoltà che si troveranno lungo il cammino. Ma il bello dello sport è anche questo, ci mette alla prova e noi, da sportivi, dobbiamo essere forti per affrontarle e superarle.