Emergenza coronavirus, medici sentinella aeroporti

Emergenza coronavirus, medici sentinella aeroporti

30 Gennaio 2020 0 Di La Redazione

Silvestro Scotti: “Per l’emergenza legata all’infezione da coronavirus ci è stata richiesta la disponibilità di 17 medici nello scalo aeroportuale di Fiumicino”.

 

Silvestro Scotti

Bisogna arginare la diffusione del nuovo coronavirus potenziando i controlli. È con questo obiettivo che sono stati reclutati medici “sentinelle” che supporteranno il personale già in campo negli aeroporti di Fiumicino e Malpensa per i controlli ai passeggeri in arrivo dalla Cina. In attesa della pubblicazione ufficiale e della firma dei contratti si parla di una missione da 40 euro lorde l’ora per 38 ore settimanali e una paga che calcolando le detrazioni, per un mese dovrebbe essere intorno ai 3.700 euro netti.

In campo non solo camici medici, ma anche infermieri in uguale numero, dopo la formazione che si è già svolta ieri nella Capitale. Alla chiamata hanno risposto in particolare medici di medicina generale e giovani del Corso di formazione in medicina generale.

Al momento gli operatori saranno impiegati agli arrivi dei voli diretti dalla Cina. Le “nuove leve” faranno quanto previsto dalle procedure vigenti sui controlli e sono state preparate sulla corretta gestione dei casi sospetti e sul follow up a lungo termine necessario ad esempio per rilevare eventuali situazioni di malattia in incubazione che dovessero verificarsi nei 14 giorni successivi all’arrivo in Italia (e qui il fulcro è il numero verde 1500).

Nel caso remoto in cui si dovessero manifestare sintomi in volo fra viaggiatori partiti dalla Cina e imbarcati da scali internazionali in aerei diretti in uno degli aeroporti del Paese, i voli in questione verranno fatti atterrare a Fiumicino e Malpensa, che sono da considerare gli aeroporti di riferimento.

I camici bianchi e gli infermieri che si occuperanno dei controlli dovranno raccogliere eventuali sintomi presentati dai viaggiatori, come febbre, mal di gola, tosse e così via. E se dovesse configurarsi un caso sospetto si predisporrà l’invio ai centri di riferimento, l’Istituto Spallanzani di Roma e l’ospedale Sacco di Milano. Il trasferimento avverrà evitando al massimo i contatti con altre persone e nelle strutture i possibili pazienti hanno una corsia dedicata. I camici “in prima linea” sono stati anche istruiti sugli strumenti da adottare per la propria sicurezza: lavaggio delle mani, mascherine e così via.

“Per l’emergenza legata all’infezione da coronavirus ci è stata richiesta la disponibilità di 17 medici nello scalo aeroportuale di Fiumicino, e a poche ore da questa richiesta abbiamo avuto già tre adesioni”, commenta in una nota il presidente Fimmg, Silvestro Scotti, sottolineando la disponibilità della categoria rispetto alla richiesta di collaborazione del Ministero della salute per organizzare i servizi di prevenzione relativi al virus proveniente dalla Cina.