I nosocomi di Cava e Castiglione, figli di un Dio minore

I nosocomi di Cava e Castiglione, figli di un Dio minore

29 Gennaio 2020 0 Di La Redazione

Dure accuse dei delegati Rsu del “Ruggi d’Aragona” – Biondino, Lopez e Tortora – ai vertici dell’Azienda Ospedaliera Universitaria salernitana per le carenze di personale.

 

Ritornano sul “luogo del delitto” i delegati Rsu salernitani. “Il Pronto Soccorso del Presidio ospedaliero di Cava – affermano in una nota – è rimasto con soli tre medici chirurghi i quali non possono garantire la turnistica sulle 24 ore coadiuvati da dirigenti provenienti dal reparto di Chirurgia generale, anch’essi in numero ridotto, alcuni dei quali prescritti e quindi impossibilitati ad espletare turni notturni con aggravio di lavoro. Il personale infermieristico è sottorganico in ogni reparto, costretto a turni estenuanti.

Tranne il Pronto Soccorso, tutti gli altri reparti quasi sempre non hanno coperto il turno notturno con gli Oss e pertanto la loro funzione deve essere necessariamente ottemperata dal personale infermieristico conseguente dequalificazione della loro professionalità. Il servizio di portierato e di vigilanza presenta una carenza di quattro e a breve cinque unità poiché un operatore andrà in quiescenza. Il servizio necroscopico è garantito solo con orario straordinario in spregio a tutte le norme contrattuali da personale alterno tra Oss e Guardie giurate a dimostrazione di come la direzione strategica considera i cittadini che hanno necessità di particolare attenzione in tali situazioni.

Il Servizio trasporto infermi si sta dissolvendo grazie alla totale inefficienza dell’ente nell’affrontare i processi di riqualificazione aziendali: gli autisti sono quattro e a giugno si riducono a tre unità poiché un operatore andrà in quiescenza, i quali garantiscono turni sulle 24 ore per l’ambulanza di tipo B, il servizio ambulanza di tipo A con turni esclusivi turni di reperibilità e il servizio navetta sulle 6 ore giornaliere in orario straordinario e reperibilità continue”.

Simili problematiche sono presenti anche all’ ospedale di Castiglione di Ravello. “La situazione del servizio trasporti a Castiglione di Ravello è ancora più grave – proseguono i sindacalisti – i dirigenti medici della struttura si ostinano a richiedere la contestuale attivazione della seconda autoambulanza, anche se non necessaria, la qualcosa crea enormi disagi al personale preposto a tale servizio. Gli operatori attualmente in forza a tale struttura sono sole cinque unità effettive (un operatore in malattia lunga), le quali oltre a dover garantire la turnistica sulle 24 ore senza la sesta unità a copertura di ferie e festività ovvero assenze giustificate, sono costrette a dover espletare anche reperibilità, oltre ogni limite consentito, per garantire la seconda autoambulanza. Tale stato di fatto determina che il predetto personale oltre a dover ancora usufruire di ferie per gli anni 2018, 2019, cui si sommano quelle relative al 2020, effettuano un servizio di pronta disponibilità che varia tra le 16, 17 e anche 18 turni, in spregio a tutte le norme contrattuali e legislative vigenti e regolamentanti l’istituto”.