E se scambiassimo i direttori?

E se scambiassimo i direttori?

18 Febbraio 2019 0 Di Alessandro Magliulo

La battuta è del sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che stigmatizza l’assenza del manager del Rummo, Renato Pizzuti, dall’incontro che si è tenuto oggi pomeriggio sui temi della sanità.

Il grande assente. Lo è stato il direttore generale dell’azienda ospedaliera, Renato Pizzuti, per il suo tanto atteso quanto mancato intervento all’assemblea dei sindaci sanniti convocata per questo pomeriggio dal primo cittadino di Benevento Clemente Mastella.

E sì che era desiderata la sua partecipazione trattandosi di affrontare le non poche e per niente semplici difficoltà in cui versa la sanità pubblica nel Sannio; in particolare, lo si aspettava al varco per capire se ed in che misura l’ospedale di Sant’Agata soprattutto e quello di Benevento hanno un futuro. Una mancanza – neanche a dirlo – che non poteva non essere ragione di critica ed anche dura.

“È stato – ha sottolineato Mastella, che non le manda certo a dire – uno sgarbo, una scortesia istituzionale nei confronti dell’intera comunità”. Tale il livello del disappunto, che l’ex ministro della Giustizia non ha esitato a sostenere l’ipotesi “di chiederne al governatore la rimozione dall’incarico”. Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di San Giorgio del Sannio, Mario Pepe: “La situazione dell’azienda ospedaliera presenta tratti drammatici, di cui avremmo voluto discutere col direttore generale”.

Non meno dura la presidente del comitato “Curiamo la Vita”, Mena De Masi. Evidenziando la disparità di trattamento, a suo giudizio, che è stata riservata dal piano ospedaliero alla sanità sannita rispetto a quella salernitana, ha chiesto a gran voce che “il Sant’Alfonso ritorni alla gestione Asl e, con una deroga centrale, diventi Dea di primo livello”. Allo stesso tempo, ha evidenziato la necessità di “garantire il Dea di II livello al Rummo, eliminando il concetto di macro-area Benevento-Avellino”. Da lei, la richiesta insomma, che il Sannio recuperi tutta la propria autonomia nella gestione della sanità e con mezzi e strutture adeguati alla bisogna. Non ha dimenticato di segnalare la latitanza dei parlamentari grillini e nemmeno quella del consigliere regionale Mino Mortaruolo. “Da loro – ha avvertito – attendiamo ancora una risposta rispetto ai problemi noti”.

Dai pentastellati, in particolare, ci si attendeva almeno la presenza di un sottosegretario. Il sindaco di Sant’Agata dei Goti, Carmine Valentino si è preoccupato a sua volta di ricordare lo stato in cui versa il nosocomio della sua città, anche in ragione della responsabilità di essere “autorità sanitaria” del comune. Ha quindi lanciato la proposta di convocare in un’audizione formale il direttore generale per “apprendere, una volta e per sempre, quale destino sia riservato al Sant’Alfonso ed al Rummo” per poi decidere iniziative funzionali a rivendicare il diritto ad avere un’assistenza sanitaria degna di questo nome; una richiesta che è stata accolta all’unanimità.

Ai lavori ha preso parte il direttore generale dell’Asl, Franklin Picker, che ha tracciato, con tanto di cifre e dati, il lavoro svolto dalla sua amministrazione, ottenendo il giusto riconoscimento ed il plauso dall’assemblea. “Stando così le cose – ha puntualizzato Mastella, tra il serio ed il faceto – potremmo chiedere al governatore di scambiare i ruoli, insediando Picker all’azienda ospedaliera e Pizzuti all’Asl”.