Davide Liucci: “La pandemia ha tagliato le gambe a noi sportivi, ma ora dobbiamo riscattarci”

Davide Liucci: “La pandemia ha tagliato le gambe a noi sportivi, ma ora dobbiamo riscattarci”

21 Marzo 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone
“Se non fossi diventato un cantante sarei stato un calciatore.. o un rivoluzionario. Il calcio significa libertà, creatività, significa dare libero corso alla propria ispirazione”. (BOB MARLEY)
Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un giovane calciatore: Davide Liucci.

Come hai vissuto e come vivi, come hai affrontato e come affronti la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili e severe misure restrittive?

Ho vissuto la pandemia in modo molto duro e difficile da affrontare visto le numerose restrizioni, attualmente diciamo si è un pochino stabilizzato psicologicamente visto il tempo passato dall’inizio.

Per poter fronteggiare ciò occorre una grande attenzione per la salute di tutti.

Quanti danni hanno causato allo sport le chiusure indiscriminate della prima ora e la confusa se non cattiva gestione politica?

Allo sport in generale e il calcio ha causato  dei danni immensi sia economicamente per le società che portano avanti gli sport dilettantistici e sia psicologicamente e fisicamente ne hanno risentiti tutti i tesserati, avendo infatti tutti un immenso calo fisico e mancanza di voglia di allenarsi.

Personalmente lo stop in me ha causato una sorta di silenziosa depressione  visto che sono stato fermato in uno stato di grande forma mi ha tagliato un pochino le gambe, ma ora è il momento del riscatto.

Quanto valore attribuisci al binomio sport-salute, ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento ed il mantenimento del benessere psico-fisico?

L’attività sportiva credo sia fondamentale in tutti noi poiché conferisce anche una sorta di fiducia e scarico dovuto anche alle volte alle mille difficoltà della vita quotidiana.

Cosa ti ha dato e ti dà la pratica sportiva in termini di crescita personale, sociale e professionale?

La mia carriera calcistica credo ha caratterizzato molto la persona che sono adesso valorizzando l’umiltà, la serietà e la determinazione, qualità fondamentali per la maggior parte degli atleti, ringrazio anche tutti i miei allenatori per tutti gli insegnamenti e i sacrifici che do a questo sport ancora tutt’oggi.