“Dar da mangiare agli affamati”

“Dar da mangiare agli affamati”

18 Aprile 2020 0 Di Don Andrea Campanile*

A Caserta religiosi e laici che gravitano nell’orbita del santuario di Sant’Anna hanno dato vita ad una serie di iniziative sociali per fronteggiare emergenze acuite dalla pandemia.

 

Don Andrea Campanile

“I poveri li avete sempre con voi”. É vero che, a prima vista, questa parola di Gesù sembra non contenere in sé nulla di straordinariamente profetico, eppure questa presenza dei poveri annunciata alla vigilia della passione del Signore e del suo cammino verso la croce risulta essere un vero e proprio testamento. La povertà nelle sue molteplici sfaccettature è sempre stata presente. Cammina con l’uomo.

Questo tempo del Covid-19 sta mostrando e sta facendo affiorare molte povertà, anche se tante sono ancora molto velate. Spesso c’è chi tende a nasconderle. Eppure se si sta insieme, se si ascolta la voce della strada, si ode il “grido del povero”. Che fare? Se, purtroppo, il cuore resta indurito non si può salvare la fraternità.

Oggi più che mai stiamo sperimentando il valore sacramentale del povero e noi non siamo sordi. Ci proviamo. Personalmente, sto scorgendo tanti cuori in ascolto, tante mani che si tendono e si stendono e tanti piedi che vanno incontro a queste emergenti necessità che abbracciano questa parte della città. Una realtà sociale molto stratificata nella sua composizione. Tuttavia mi rendo conto che è solo una piccola goccia di misericordia, una piccola goccia di rugiada.

Anche la comunità dei Santi Vitaliano ed Enrico nel Santuario Diocesano di Sant’Anna di Caserta, grazie all’aiuto degli operatori della Caritas parrocchiale e delle Vincenziane oltre che all’assistenza di tanti volontari, delle diverse associazioni presenti nella zona per il sostegno dei “clochard” e alla sinergia con alcuni supermercati della nostra area cittadina e con la farmacia “Sant’ Anna”, con l’iniziativa delfarmaco sospeso, grazie alle piccole raccolte o attenzioni condominiali, sta operando sul territorio e ci sta facendo respirare un clima di viva, sincera e profonda solidarietà verso un’umanità dolorante.

Le esigenze sono davvero tante tra affitti da pagare, utenze in sofferenza, necessità di generi alimentari, farmaci e così via, ma la Divina Provvidenza non ci sta facendo mancare il suo aiuto. É vero che non si riesce a sovvenire a tutto, le nostre potenzialità sono scarse in un’ottica di così grande emergenza economico-sanitaria, ma se continuiamo a tenere il cuore aperto e l’orecchio attento alla voce del territorio è sicuramente questa la strada da seguire per dare concretezza all’annuncio del Vangelo: avevo fame, avevo sete, ero malato…

*Parroco e Rettore del santuario di Sant’Anna