“Da Procida”, un ospedale in crisi

“Da Procida”, un ospedale in crisi

14 Novembre 2020 0 Di La Redazione

La Cisl FP Salerno al fianco degli operatori di Pneumologia 2 del Covid hospital del nosocomio per segnalare carenze e disfunzioni.

 

In particolare l’organizzazione sindacale segnala le precarie condizioni in cui gli addetti della struttura sono costretti ad operare nella gestione dei pazienti Covid, dal punto di vista infermieristico e socio-sanitario-assistenziale, a causa della grave mancanza di personale.

“Allo stato attuale risultano in dotazione 10 operatori socio sanitari, ma in pianificato ne sono presenti solo 7 in quanto 1 operatore si è dimesso dall’incarico e altri 2 risultano affetti da Covid. Risulta altresì che i dispositivi di protezione individuale, maschere facciali, e occhiali antichizzi, vengano sanificati dagli operatori con prodotti adeguati ma, purtroppo, non vengano sterilizzati dalla centrale di riferimento, divenendo non idonei dal punto di vista della sicurezza” – afferma il segretario generale Pietro Antonacchio.

“Darebbe quindi opportuno verificare se i Responsabili deputati alla gestione e all’organizzazione dell’Unità Operativa in questione siano al corrente della mancata attivazione delle procedure di sterilizzazione dei DPI, poiché queste sono dinamiche che si protraggono già da settimane” – prosegue.

“Si sottolinea, per l’ennesima volta, l’inadeguatezza delle pulizie all’interno dei locali, corridoi, porte e finestre dell’U.O., poiché una scarsa igiene può comportare un aumento della esposizione alle infezioni con conseguente aumento di sepsi e di mortalità, ragione per la quale si chiede un immediato potenziamento della dotazione organica in uno ad una supervisione accurata” – aggiunge.

“Non meno importante è la condizione lavorativa del personale infermieristico, bistrattato e dequalificato in quanto, con la carenza di operatori socio sanitari, gli stessi sono costretti per il bene del paziente ad attivarsi in mansioni non non proprie, rallentando quelle che sono le pianificazioni e le procedure di competenza, e di conseguenza i processi di cura e assistenza specialistica che si rappresentano essere di per sé già complessi.” – asserisce.

“Si ribadisce quanto evidenziato con la nota prot. n° 1906 del 29 ottobre 2020 rispetto alle rilevazioni segnalate, con la quale si indicavano anche i numeri occorrenti di personale in base alla complessità assistenziale di infermieri ed operatori socio sanitari che dovrebbero essere integrati nell’immediato, al fine di dare una risposta concreta al fabbisogno assistenziale, in considerazione dei tempi di vestizione e svestizione e del tempo massimo di assistenza per turno calcolato in base ai posti letto, algoritmo derivato dalle indicazioni e linee guida dell’ OMS in materia di cure, assistenza e sicurezza” –  precisa.

“Si invitano tutti gli interessati ad attivare ogni azione utile a tutela di utenti ed operatori, alla luce del fatto che, gravemente compromesse le relazioni sindacali, alla scrivente non resta altro che denunciare lo stato in cui versa l’azienda sanitaria, le condizioni in cui i lavoratori sono costretti ad operare e i gravi rischi che corrono gli utenti” – conclude.