Covidconfusione

Covidconfusione

11 Giugno 2020 0 Di Al. Ma.

E non si tratta di una nuova variante del temibile virus nato in Cina ma, purtroppo, delle dichiarazioni contrastanti degli stessi addetti ai lavori che sconcertano non poco.

 

Appena ieri la notizia (riportata anche sul nostro giornale) che i pazienti asintomatici non sarebbero responsabili della diffusione del contagio da Coronavirus se non in maniera estremamente modesta. Oggi la replica della Fondazione Gimbe che contesta questa ipotesi ed invita, invece, alla prudenza. In mezzo, come sempre, i comuni cittadini sempre più disorientati da questo fiume di notizie, a volte incontrollate, che lo investono a cadenza quotidiana. E non si tratta solo di notizie di dubbia provenienza – come sottolinea una nota pubblicità televisiva che raccomanda di “abbeverarsi” solo agli editori professionisti, e qui non commentiamo per evitare di andare fuori rotta e di perdere la grazia di Dio – ma spesso è lo stesso mondo scientifico a fornire notizie di segno opposto: vaccino unico rimedio al dilagare dell’epidemia e vaccino inefficace perché il virus muta rapidamente; plasmaferesi rimedio ottimale al Coronavirus, plasmaferesi valida solo in limitati casi.

Insomma regna una tale confusione da far perdere di vista i contorni fra realtà e frode. Con buona pace dei complottisti ad oltranza che in questa vicenda vedono gonfiare le proprie schiere a dismisura. “Circa il 40-45% delle persone infette da Sars-CoV-2 risultano senza sintomi, suggerendo un elevato potenziale del virus di diffondersi nella popolazione in maniera silenziosa ed estesa. Considerato che nelle varie coorti non è sempre possibile distinguere gli asintomatici dai pre-sintomatici, i ricercatori riportano in maniera conservativa che gli infetti che non sviluppano alcun sintomo sono almeno il 30%”.

Lo dice il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, facendo riferimento alla pubblicazione sugli Annals of Internal Medicine di una revisione dei dati di 16 coorti che sintetizza le migliori evidenze disponibili sull’infezione asintomatica da Sars-CoV-2, compresa quella italiana di Vò Euganeo. Cartabellotta commenta le dichiarazioni del capo del team tecnico anti-Covid-19 dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) Maria Van Kerkhove e afferma: “In questa fase molto delicata della pandemia, sarebbe opportuno conoscere i risultati della ricerca già disponibili, prima di lanciarsi in dichiarazioni ardite e pericolose, rischiando di condizionare le politiche sanitarie del mondo intero”.