Ciro Bracciante, il Karatè mi ha tenuto lontano da brutti ambienti

Ciro Bracciante, il Karatè mi ha tenuto lontano da brutti ambienti

29 Dicembre 2021 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

Il karate è un’arte marziale di origine giapponese, un’arte del combattimento. L’elaborazione delle tecniche ha avuto perciò come obiettivo principale la ricerca dei colpi più efficaci per l’attacco. Gli attacchi più utilizzati sono i colpi di pugno e di piede; a questi si aggiungono colpi portati a mani aperte in diverse posizioni, colpi di gomito, di testa, di ginocchio. Tecniche di parata diversificate sono state elaborate in risposta ai diversi tipi di attacco.

Oggi parliamo di sport, Covid e salute con un karateka di lungo corso: Ciro Bracciante.

Ha quasi 31 anni e pratica questo sport da quando ne aveva 3, grazie anche all’influenza del padre, un’icona del Karatè. Adesso svolge diversi ruoli tra i quali quello di istruttore e cintura nera 4°Dan Fijlkam (unica federazione di karatè riconosciuta), preparatore atletico CONI e Istruttore di varie arti marziali ed è un affermato imprenditore sportivo.

Come hai vissuto e come vivi, come hai affrontato e come affronti la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle severe e indispensabili misure restrittive?

Inizio nel ringraziarvi per avermi coinvolto in questa analisi e per mettere in luce le sensibilità̀ relative alle diverse realtà̀ sportive, interrogando chi le vive in prima persona.

Personalmente, la recente situazione pandemica ha completamente sconvolto le mie abitudini, i miei orari e, in modo parziale, anche le mie priorità̀. Da studente-lavoratore-atleta quale sono, ho dovuto riorganizzare tutte le mie giornate in base alle possibilità̀ dettate dall’ultimo DPCM, creando non pochi disagi, anche economici, essendo stati assistiti poco e niente dalla politica. Dopo un inizio un po’ travagliato, adesso siamo in via di stabilizzazione e stiamo cercando di abituarci ai nuovi ritmi e ai nuovi metodi con non poche difficoltà

Quanti danni hanno causato allo sport in generale e al karatè in particolare, le chiusure indiscriminate della prima ora e la confusa se non cattiva gestione politica?

Purtroppo agli inizi di Marzo del 2020 siamo stati colpiti da questo fulmine a ciel sereno, vanificando tutto ciò̀ che si era costruito nei 5 anni precedenti. Mi spiego. Il nostro sport, per chi lo pratica anche in modo agonistico, necessita di programmazione e gestione della crescita degli atleti, periodizzando crescita fisica-atletica e crescita tecnica in concomitanza a preparazione per competizioni nazionali e internazionali. Prima della pandemia eravamo in preparazione per campionati nazionali e qualificazioni alle olimpiadi giovanili di Dakar 2022 (poi posticipate). Tutto ciò̀ è stato interrotto per ovvi motivi e le restrizioni indiscriminate non hanno certo aiutato gli atleti a continuare un minimo di preparazione. Ma il danno più̀ grande è stato per i bambini, per i pre- agonisti e per gli amatori che facevano della pratica del karatè il loro mezzo per lo stare in salute e per la crescita disciplinare e psico-fisica. Purtroppo sfugge la primaria importanza dello sport nella società̀ odierna e le disposizioni politiche in periodo di emergenza hanno reso chiaro che lo sport non è certo una priorità̀ per i vari governi succeduti.

Quanto valore attribuisci al binomio sport salute ovvero quanto è fondamentale l’attività̀ sportiva per il conseguimento e il mantenimento del benessere psico-fisico?

 

Chiederlo ad un marzialista è rendergli la vita facile. Il nostro sport si fonda, nella sua parte più̀ marziale, di concetti come il benessere fisico e psicologico, la crescita personale e disciplinare evidenziando valori di primaria importanza come l’etica e la morale, la sportività̀ e la costanza. Il connubio che il karate è in grado di creare tra fondamenta marziali di stampo orientale ed espressione sportiva tra le più complete e sicure, rende il nostro sport il mezzo per eccellenza per una crescita completa ed equilibrata dei giovani e il mezzo di allenamento e crescita personale per agonisti e adulti. La pratica del karate non ha età̀ proprio per le sue numerose sfaccettature in grado di apportare un miglioramento qualitativo ad ogni aspetto della nostra vita, oggi troppo influenzata da esempi sbagliati e fuorvianti.

Cosa ti ha dato il karatè in termini di crescita personale, sociale e professionale?

Io mi reputo un fortunato, ho iniziato a praticare karatè grazie a mio padre, icona del karatè nella mia città da oltre 50 anni. Ho iniziato a 3 anni, adesso ne ho 31 e non ho mai smesso. Non mi ricordo la mia vita senza il karatè. Mi ha formato personalmente e mi ha aiutato a crescere lontano da ambienti sbagliati troppo comuni nella società̀ di oggi. Solo crescendo ti rendi conto di quanto è stato importante per la persona che sono diventata.