Castellammare, ospedale del futuro?

Castellammare, ospedale del futuro?

6 Marzo 2023 Off Di Gaetano Milone
Realizzare un ospedale moderno e funzionale nell’area che ha a lungo ospitato le Terme di Stabia e che versa da anni in uno stato di degrado e abbandono.
Da questa intuizione del Dottor Antonio Coppola, condivisa dall’ex consigliere comunale stabiese Michele Starace ,  è partita una sottoscrizione pubblica che ha raccolto 1500 firme.
La fattibilità del progetto è stata valutata positivamente dai tecnici ed è arrivata sul tavolo del Governatore, Vincenzo De Luca, che l’ha fatta propria. 
Oggi quella intuizione muove i primi passi concreti.
In una dichiarazione rilasciata all’Ansa, De Luca ha parlato della realizzazione dell’Ospedale nell’area ex Terme.
E si passa dalle parole ai fatti. C’è stato un incontro tra il commissario prefettizio di Castellammare di Stabia, Raffaele Cannizzaro, ed il Governatore.
La Regione è disposta a farsi carico dei 9 milioni di debiti della SINT (società immobiliare nuove terme, che ha la proprietà dell’area e delle strutture) in cambio del complesso.
Una scelta che assicura anzitutto il ristoro per gli stipendi arretrati agli ex dipendenti ed evita al Comune l’esborso di risorse importanti. O, peggio, la necessità di mettere i fabbricati in vendita e dover accettare un prezzo più basso.
E’ la classica ipotesi wind-wind, vincono tutti e prevale l’interesse generale.
Ma che tipo di ospedale sarà quello che deve sorgere alle ex Terme? Ce lo spiega il Dottor Antonio Coppola, Dirigente Asl, responsabile aziendale della campagna di vaccinazione, Garante per i diritti delle persone anziane al Comune di Sorrento e promotore del progetto
“Ospedale sede di DEA di II livello che assicuri, oltre alle prestazioni fomite dal DEA I livello, le funzioni di più alta qualificazione legate all’emergenza (hub), tra cui la cardiochirurgia, la neurochirurgia, la terapia intensiva neonatale, la chirurgia vascolare, la chirurgia toracica, secondo le indicazioni stabilite dalla programmazione regionale.
Contemporaneamente, conclude il dott. Coppola –  devono essere garantiti interventi diagnostico-terapeutici di medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia con UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologia) ed inoltre, assicurate le prestazioni di laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche, di diagnostica per immagini, e trasfusionali”.