Asl Napoli 1, incarichi provvisori di assistenza primaria sono oggetti poco identificati

Asl Napoli 1, incarichi provvisori di assistenza primaria sono oggetti poco identificati

3 Agosto 2020 0 Di Salvatore Caiazza*

Ai sensi dell’Accordo collettivo nazionale del 2009, articolo 38, possono essere assegnati tali incarichi solo quando si verifica in un ambito una o più carenze assistenziali.

 

I parametri di priorità all’assegnazione dell’incarico sono la residenza nell’ambito territoriale, nel rispetto della graduatoria regionale. Quindi, significa che il medico a cui bisogna assegnare l’incarico deve essere iscritto in graduatoria regionale e avere preferibilmente la residenza nell’ambito territoriale dove vi è la carenza.

Il medico con incarico provvisorio di AP non può essere scelto dai pazienti. I pazienti possono scegliere solamente un medico titolare di convenzione di Assistenza Primaria.

L’Asl non può dividere tra gli incaricati provvisori i pazienti che provengono dal singolo medico che è andato in pensione, è stato traferito o è in malattia, o aspettativa. Il medico incaricato provvisorio di Ap non può percepire indennità come i medici titolari di convenzione di assistenza primaria, comprese le indennità AFT, in quanto l’incaricato provvisorio non può far parte dell’Aggregazione Funzionale Territoriale (Aft) e di qualsiasi altra forma associativa.

L’incarico provvisorio di Ap è incompatibile con gli incarichi a tempo indeterminato e determinato di Continuità Assistenziale (Ca), quando i pazienti assegnati sono più di 650, limite massimo in cui possono convivere gli incarichi di Ap e Ca.

Con queste premesse si comprende che l’Asl Napoli 1 Centro debba riassegnare gli incarichi provvisori di Ap, in quanto, a quanto è dato sapere, i medici, a cui gli incarichi sono stati assegnati dal 1 agosto, non hanno i parametri normati dall’articolo 38 dell’Acn. Infatti pare che i medici a cui sono stati assegnati i suddetti incarichi siano medici di Ca e che tali medici siano stati invitati dall’azienda ad aderire alle Aft dell’ambito territoriale del comune di Napoli.

Inoltre, cosa ancor più grave, pare che l’azienda spalmi i pazienti su suddetti medici, a prescindere da quale medico pensionato i pazienti stessi provengano, violando l’articolo 38 dell’Acn. Se così dovesse essere, saremmo nella massima illegalità e Medici senza Carriere si riserva di denunciare quei medici incaricati che non soddisfano la normativa vigente e invita le Associazioni sindacali di Categoria a vigilare il bando emesso dall’Asl Napoli 1 Centro circa gli incarichi provvisori di Ap.

Secondo una linea pragmatica questi incarichi provvisori di AP vanno dati a medici che non hanno incarichi di Continuità Assistenziale: sono attualmente solamente medici neoabilitati, per la maggior parte.

Medici senza Carriere sollecita l’Asl Napoli 1 Centro e tutte le ASL delle province campane a riformulare il numero degli ambiti carenti dell’annualità 2020, poiché il vuoto assistenziale che costringe le Asl a bandire gli incarichi provvisori è un paradosso tutto campano, in quanto in graduatoria regionale sono presenti circa 2000 medici che aspettano l’assegnazione della convenzione in Medicina Generale che consentirà ai Cittadini napoletani e delle altre province campane di avere il proprio medico di famiglia in maniera stabile e duratura.

*Portavoce Medici senza carriere