Andrea Vitali, pazienza e perseveranza gli insegnamenti dello sport

Andrea Vitali, pazienza e perseveranza gli insegnamenti dello sport

2 Gennaio 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

Poche volte l’attività agonistica sportiva sottopone l’atleta a prove che mettono così a dura corpo e mente e, soprattutto, che si trasforma in una vera e propria sfida con se stessi.

Spartan Race, Legion Run o semplicemente Mud Run, comunque le si voglia definire, le OCR (Obstacle Course Race) sono il fenomeno sportivo emergente che si estrinseca in gare di corsa su circuiti sterrati, a volte impervi, fra boschi e fiumi, con l’obbligo del superare ostacoli artificiali disseminati lungo tutto il percorso.

Di questa particolarissima disciplina parliamo con Andrea Vitali che si è accostato a questa pratica sportiva nel 2018, quando quasi casualmente decide di partecipare alla sua prima Spartan Race a Campi Bisenzio in provincia di Firenze. È stato un amore a prima vista, da allora non ha più smesso: dieci gare in tre anni, l’ultima pochi giorni fa.

Come ha vissuto e come vive, come ha affrontato e come affronta la paura della pandemia del contagio e del notevole disagio legato alle indispensabili e severe misure restrittive?

Male purtroppo. La vita di tutti noi è cambiata, questo evento ci ha colpito come un fulmine a ciel sereno. Parlando con amici, parenti, anche persone che non conosco vedo che si parla di un mondo pre-Covid e della situazione attuale dove ormai ahimè siamo tutti abituati a convivere con la pandemia. La paura c’è, inutile negarlo, ad oggi dopo quasi due anni si continua a parlare di lockdown, varianti, morti, vaccini, la paura di trovarmi di nuovo costretto a casa senza poter vedere le persone care e gli amici c’è e questo mi crea notevoli disagi.

Quanti danni hanno causato allo sport in generale e al fitness in particolare le chiusure indiscriminate della prima ora e la confusa se non cattiva gestione politica?

Disastri. Le chiusure totali degli ultimi tempi sono stati un crash test incredibile per il mondo dello sport, penso alle palestre, alle piscine e alle tantissime persone che lavorano in questo mondo. Il settore è precipitato, molti hanno chiuso o hanno perso il lavoro e la gestione politica non è certo stata sufficiente a sostenerlo, anzi, le chiusure indiscriminate lo hanno definitivamente affossato.

Quanto valore lei attribuisce al binomio sport-salute, ovvero quanto è fondamentale  l’attività sportiva per il conseguimento e il mantenimento del benessere psico fisico?

Fondamentale. Il binomio sport e salute è scientificamente provato, non soltanto per il benessere fisico ma anche per quello psicologico, che credo sia quello che è stato messo più a dura prova di questi tempi provocando problemi come paranoia, ansia, attacchi di panico o peggio in moltissime persone che si sono trovati catapultati in questa situazione

Cosa le ha dato il fitness in termini di crescita personale sociale e professionale?

Mi ha dato moltissimo, mi ha insegnato il valore della pazienza, della costanza, credo che lo sport sia rispetto verso se stessi e verso gli altri, l’immensa gioia di vedere ripagati i propri sforzi con grandi risultati sportivi penso sia una delle cose più belle educative e soddisfacenti che possono accadere a una persona. Lo sporti ha insegnato a perseverare, a resistere e non mollare mai, lo sport che pratico, le OCR in particolare, sono una perfetta metafora della vita, una corsa dove ci si parano davanti gli ostacoli più svariati e noi proviamo a superarli.