Andrea Rizzolo: “Il calcio senza distinzioni di sesso”

Andrea Rizzolo: “Il calcio senza distinzioni di sesso”

3 Ottobre 2021 0 Di Pasquale Maria Sansone

Quest’anno si registra finalmente un cambiamento epocale nello sport femminile. Un emendamento inserito nella legge di bilancio dalla Commissione Bilancio del Senato ha, infatti, riconosciuto la possibilità per le atlete donne di diventare professioniste anche sul fronte contrattuale. 

Ciò comporterà  un’equiparazione agli atleti uomini e il riconoscimento delle tutele e garanzie rispetto alle prestazioni lavorative sportive, così come previsto nella legge 91 del 1981 per il professionismo sportivo maschile. Quest’ultima norma, tuttavia, non specifica quali siano i rapporti di lavoro sportivo professionistico, demandando tale aspetto al sistema sportivo. Sono, perciò, le singole Federazioni a indicare quali atleti siano da considerarsi professionisti ed abbiano diritto alle tutele e garanzie previste per legge.

Anche per le atlete donne la “partita” si giocherà proprio sul campo delle Federazioni. In Italia sono solo cinque quelle che prevedono il professionismo: Calcio, Basket, Ciclismo, Golf e Pugilato. Solo quella del golf prevede il professionismo femminile. Saranno loro a dover compiere ora il vero cambiamento, conferendo al lavoro atletico il riconoscimento dovuto. 

l calcio delle donne sarà il primo sport italiano femminile a diventare professionista nel nostro Paese. Lo diventerà dalla stagione 2022/23, quindi questo ultimo anno da dilettanti sarà fondamentale per approcciarsi al meglio a questa svolta storica.

Oggi parliamo si Calcio, Covid e Salute con un valente tecnico del Calcio femminile: Andrea Rizzolo.

Come ha vissuto e come vive la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?

Ovviamente è stato un fulmine a ciel sereno, vedere abitudini e ritmi della quotidianità cristallizzarsi con l’incertezza di una reale ripresa, ha provocato non poca ansia in me, rimanere concentrato sui miei obbiettivi di vita, soprattutto quello professionale è stato difficile ed ha richiesto tanto sforzo mentale. 

Quanti danni hanno causato al Calcio le chiusure indiscriminate e la confusa gestione politica?

Credo davvero che non siano misurabili, si tratta di danni economici per le società e per tutto il sistema sportivo in generale, ma soprattutto danni difficilmente riparabili nella sana crescita dei/delle giovani atleti/e. 

Quanto valore attribuisce al binomio Sport-Salute?

Sono più che sicuro che questo binomio sia realmente inscindibile, l’ho testato su me stesso e ho potuto riscontrarlo anche nelle atlete che alleno. Una buona salute Psico-fisica prescinde dallo svolgimento di attività fisica agonistica e non, tanto quanto una corretta alimentazione e un efficace riposo giornaliero. 

Cosa le ha dato in termini di crescita personale, sociale e professionale la pratica del Calcio?

Amo questo sport sin da quando da piccolino iniziai a vedere partite in TV con mio padre che è stato un ex calciatore ed allenatore. Percepivo la sua passione e l’ho riscontrata su di me sin dalle prime esperienze dirette per strada o nelle scuole calcio. Il Calcio ha accompagnato la mia crescita come uomo, è stato sempre presente anche nella mia formazione professionale: Uno strumento che mi ha profondamente aiutato nella gestione dello stress, un rifugio sicuro dai problemi. 

Le dinamiche di gruppo presenti in questo Sport mi hanno sicuramente permesso di essere la persona che sono oggi e di guardare alla società  con un’ ottica poco egoistica e molto più collaborativa, votata al collettivo (proprio quello che succede nelle squadre di calcio) 

Non sono stato un grande calciatore e sto provando a far molto meglio come allenatore, cercando, in primis, di trasmettere i valori e l’esperienza che questo sport mi ha insegnato. 

Il Calcio femminile sarà il primo sport italiano ad approdare al professionismo. Cosa pensa di questa rivoluzionaria importante novità?

Penso proprio che era ora! Ho conosciuto in questi anni tante atlete, con tanti percorsi di vita diversi, molte di loro si sono rassegnate con il tempo e hanno abbandonato, altre hanno continuato a fare enormi sacrifici in attesa di un favorevole cambiamento. Le giovani stanno vivendo un momento storico davvero importante per questo movimento. Finalmente qualcuno ai piani alti si è accorto che così non poteva più andare, in un paese che proclama le pari opportunità, la realtà del calcio femminile non può continuare ad essere all’infinito subordinata alle scelte maschili. Credo che il mancato riconoscimento del professionismo femminile  sia  stata una grossa ingiustizia e sono davvero contento che qualcosa stia finalmente cambiando. 

Il Calcio è Calcio senza distinzioni di sesso!