Aiop, Cittadini: “Serve una riforma strutturale per superare le liste di attesa”

Aiop, Cittadini: “Serve una riforma strutturale per superare le liste di attesa”

28 Marzo 2023 Off Di La Redazione

“La vicenda del paziente molisano, che dovrà aspettare sette mesi per fare un esame specialistico urgente, è emblematica del drammatico fenomeno delle liste d’attesa. Serve una riforma strutturale del Servizio Sanitario Nazionale, perché criticità come i tempi infiniti per potere avere garantita una prestazione, la mobilità passiva non fisiologica e la rinuncia alle cure vengano finalmente affrontati in maniera strategica”. Lo afferma Barbara Cittadini, Presidente nazionale di Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata, in merito alla vicenda di un paziente molisano che, dopo aver effettuato la prenotazione al Cup dell’Azienda sanitaria regionale (Asrem), dovrà attendere sette mesi per effettuare una risonanza magnetica urgente alla prostata all’ospedale Cardarelli di Campobasso.

“Per tutelare i pazienti e i valori di universalità, equità e solidarietà del nostro SSN – continua Cittadini – è improcrastinabile una riforma di sistema, di alto profilo, che valorizzi tutte le sue componenti. Auspichiamo che l’intervento normativo annunciato dal Ministro della Salute Schillaci segua questa direttrice, poiché, come Aiop, rappresentiamo una componente del sistema che può contribuire in maniera determinante alla risoluzione di queste criticità. Abbiamo potenzialità inespresse e possiamo rispondere puntualmente alla domanda di salute della popolazione: è sufficiente abrogare il vincolo di spesa previsto dal Dl 95/2012 e restituire autonomia programmatoria alle Regioni che, come noi, condividono l’esigenza di superare, definitivamente, meccanismi anacronistici e illogici. Condividiamo, inoltre, l’esigenza di controllare l’accesso a prestazioni inappropriate, anche attraverso il coinvolgimento delle Società Scientifiche, nonché quella di perfezionare la condivisione delle agende tra le due componenti, di diritto pubblico e privato, del SSN. Le strutture accreditate sono, come sempre, disponibili e pronte a garantire il proprio contributo” conclude.