Emiliano Adinolfi : “Vivete con entusiasmo tutto ciò che affronterete”

Emiliano Adinolfi : “Vivete con entusiasmo tutto ciò che affronterete”

21 Giugno 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

“Il calcio ha le sue ragioni misteriose che la ragione non conosce”. (Osvaldo Soriano)

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un maestro del calcio: Emiliano Adinolfi.

Allenatore di base Uefa B dal 2010 colleziona 205 presenze sulle panchine: Ceccano (Eccellenza Lazio) Morolo (Eccellenza Lazio) Roccasecca (Eccellenza e Promozione Lazio) Arce (Eccellenza Lazio).       

La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?

Negli ultimi 2 anni la pandemia ha cambiato le nostre vite, le nostre abitudini e il nostro modo di vivere lo sport. Inizialmente ci siamo ritrovati a seguire aggiornamenti, forum e seminari di formazione online cercando di sfruttare al massimo le giornate a causa delle misure restrittive. Successivamente ci siamo accorti che il mondo dello sport ed in particolare il mondo del calcio, non ha ragione di esistere dietro un computer un tablet o uno smartphone.

Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?

Il calcio dilettanti ed i settori giovanili hanno subito vari stop delineando una linea netta di pausa ed incertezza senza precedenti. Molti ragazzi sono stati privati di fare sport e giocare a calcio all’aria aperta, lasciando un vuoto enorme nel tempo libero, aumentando ancor di più la dipendenza da videogiochi, social e altri contenuti web. Il calcio vive di contatti diretti, come gli allenamenti, le partite. Il gruppo e lo spirito di squadra nasce in un abbraccio dopo un gol, nel giocare insieme sotto la pioggia, nel vivere lo spogliatoio quotidianamente una sorta di  “comfort zone” per rafforzare rapporti e generare autostima.

Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?

La passione per lo sport si divide tra Pugilato e Calcio. Mio padre Domenico ex pugile professionista che negli anni 60/80 diventa campione europeo ed italiano nella categoria medio massimi e massimi. E per mio nonno prima calciatore e poi allenatore dell’ Annunziata Ceccano in quarta serie ( ex serie C ) . Dopo un percorso da calciatore, finiti gli studi universitari in Scienze Motorie ho deciso di intraprendere il percorso da allenatore prima a livello giovanile e successivamente nelle prime squadre.

Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?

La forza di volontà è determinante nella vita come nello sport. Il calcio in particolare mi ha aiutato a crescere sotto ogni punto di vista umano e professionale. Ho iniziato all’ età di 5 anni in una scuola calcio per poi continuare in vari settori giovanili della provincia. Ho fatto esperienza all’estero in tornei internazionali svolti in Olanda, Francia, Spagna e Canada. Le motivazioni sono la base per raggiungere gli obiettivi, è fondamentale migliorarsi ogni giorno prima nella vita e poi nello sport.

Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi  che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?

Il consiglio che mi sento di dare alle nuove generazioni è quello di vivere con passione, entusiasmo e curiosità tutte le esperienze di sport e di studio. Attraverso questo percorso sarà possibile formare il proprio carattere e fortificarlo per affrontare al meglio le battaglie della vita più importanti da affrontare ogni giorno.