Zooprofilattico, primo centro in Italia di ricerca sui cannabinoidi

Zooprofilattico, primo centro in Italia di ricerca sui cannabinoidi

29 Febbraio 2020 0 Di b. b.

L’istituto di Portici condurrà, in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli e il Pascale, studi clinici sull’utilizzo della cannabis terapeutica per il trattamento di diverse patologie.

 

È campano il primo centro italiano pubblico per la ricerca sui cannabinoidi. Prima tappa molto importante per l’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno, ente pubblico accreditato per la ricerca dei cannabinoidi che vede operativo in Campania il primo centro – il “Reica” – che si avvarrà della collaborazione fra l’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezogiorno diretto a Portici da Antonio Limone, il Policlinico Federico II e l’Istituto Pascale, che valuteranno sui pazienti oncologici la validità terapeutica dei cannabinoidi, utili non solo per la riduzione del dolore.

Reica è stata presentata a Portici nel corso di un convegno su “Cannabinoidi, ricerca, salute e controllo”, organizzato dal direttore generale Antonio Limone. Presenti anche Giuseppe Cannazza del dipartimento di scienze della vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia; Maria Triassi del dipartimento di sanità pubblica dell’Università “Federico II” di Napoli; Gerardo Botti, direttore scientifico dell’Istituto nazionale tumori Irccs  Pascale; il tenente colonnello Vincenzo Maresca, comandante del Gruppo tutela salute dell’arma dei carabinieri; il generale Ciro Lungo, comandante della regione carabinieri forestali della Campania e Germana Apuzzo, direttore dell’ufficio centrale stupefacenti del Ministero della Salute.

Oltre dieci anni di lavoro, 5.000 analisi effettuate, 1300 aziende partner della filiera canapicola, 7 progetti di ricerca e la sinergia di tre enti di ricerca quali l’Istituto zooprofilattico, il Pascale di Napoli e l’Università Federico II.

“Il nostro è stato un approccio esplorativo mosso dalla volontà di acquisire e, di conseguenza, divulgare conoscenza sui prodotti derivati dalla cannabis e sulle infiorescenze. Oggi l’Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno possiede il know-how e il personale, medico e paramedico, per la conduzione di trials sperimentali, osservazionali ed interventistici in grado di studiare la sicurezza e l’efficacia della cannabis nei più vari ambiti terapeutici e nutraceutici. In continuità al percorso intrapreso e all’expertise acquisita, l’Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno nell’agosto 2019 ha ricevuto dal Ministero della salute l’autorizzazione per la coltivazione indoor di Cannabis con contenuto di Thc non noto ai fini sperimentali, base indispensabile per arricchire e proseguire tutte le attività di ricerca in ambito agronomico, clinico, genetico nel complesso universo cannabis. Il supporto dei dati scientifici ottenuti in studi clinici sarà indispensabile per fornire ed ottenere un efficace orientamento normativo e legislativo”, ha commentato Antonio Limone, direttore generale dello Zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno.

Grazie alla multidisciplinarietà delle attività, oggi Reica è un punto di riferimento nazionale per il censimento delle coltivazioni, gli studi clinici, le attività di ricerca chimica e microbiologica sui cannabinoidi, infine la formazione specializzata ed il supporto alle forze dell’ordine nelle attività di indagine e monitoraggio.

“Nonostante l’uso di cannabis sia consolidato nella pratica clinica corrente tanto da poter gravare sul sistema sanitario regionale, sono ancora scarse le evidenze scientifiche sui benefici associati. La partnership con l’Istituto zooprofilattico è strategica per l’esecuzione di studi clinici in ambito oncologico e non solo, anche alla luce delle potenzialità di tipo anti-neoplastico e immunomodulante dimostrate dagli studi in vitro”, spiega Gerardo Botti, direttore scientifico del Pascale.

Lo Zooprofilattico condurrà, in collaborazione con il dipartimento di sanità pubblica dell’Università Federico II di Napoli e il Pascale, studi clinici sull’utilizzo della cannabis terapeutica per il trattamento di diverse patologie, fra cui quelle oncologiche, come coadiuvanti ai trattamenti immunoterapici. Centrale sarà la coltivazione sperimentale di cannabis con Thc ai fini di ricerca, allo scopo di selezionare varietà terapeutiche per il Ministero della Salute. In tal senso, il centro multidisciplinare si pone come braccio operativo per la ricerca e la diffusione delle conoscenze in materia di cannabis al servizio dei ministeri competenti e dei legislatori.

Insieme al centro di referenza Reica è stato presentato Hempedocle, uno studio osservazionale sugli effetti legati all’assunzione di prodotti ricavati dalla cannabis.